Infettivologo Spallanzani: “Se arriviamo a 4mila casi in terapia intensiva, sistema collassa”
Il dottor Mauro Zaccarelli, infettivologo dello Spallanzani di Roma, ci documenta la situazione relativa a contagi e terapie intensive in Italia e nel Lazio
Il dottor Mauro Zaccarelli, infettivologo dell’ospedale Lazzaro Spallanzani di Roma, ci documenta la situazione relativa a contagi e terapie intensive in Italia e nel Lazio in questa prima decade di marzo.
Infettivologo dello Spallanzani: restrizioni per aumento dei casi e trasmissibilità varianti
“I casi stanno nuovamente aumentando, abbiamo visto che siamo sui 20-25mila casi al giorno. Questo è dovuto al periodo di contenimento in area gialla, che ha fatto aumentare le occasioni di contagio. Inoltre, contemporaneamente, la diffusione delle varianti, quella inglese soprattutto che risulta essere più trasmissibile. Nel 95% dei casi chi contrae il Covid-19 resta in isolamento domiciliare e può essere gestito da casa, si tratta di asintomatici o paucisintomatici. Tuttavia su numeri così alti di contagio quel 5% che necessita di ricovero è un numero alto.
Questa percentuale è in grado di mettere in crisi il sistema sanitario, alcuni pazienti devono infatti essere intubati in terapia intensiva.
Ciò che è più grave sono gli indicatori della diffusione del virus: il tasso di incidenza è aumentato in tutta Italia, la percentuale di positivi sui tamponi fatti, è al massimo da quando la calcoliamo, considerando anche i tamponi antigenici. Siamo al 6-7%, la più alta dall’ultimo mese.
15 regioni con Rt superiore a 1
L’indice più importante è il famoso Rt, il numero di persone che vengono infettate in una settimana da un positivo. Se esso è superiore a 1 significa che la circolazione dell’infezione aumenta, e da una settimana in Italia è superiore a 1. Al momento 15 regioni presentano Rt superiore a 1 e andranno incontro a restrizioni. Queste 15 regioni riscontrano infatti il problema dell’occupazione di posti letto: in Italia sono quasi 25mila ricoverati nei reparti di malattie infettive attualmente, in ricovero ordinario. E ci sono 2855 pazienti in terapia intensiva in Italia, un numero estremamente elevato. Se si va verso i 4mila il sistema sanitario collassa.
La percentuale viene considerata critica se i posti in terapia intensiva sono occupati al 30% da pazienti Covid. Il 70% rimanente per le altre patologie non permetterebbe infatti un’assistenza adeguata a pazienti con altre patologie. Queste 15 regioni hanno tutte una percentuale di ricoveri Covid in terapia intensiva del o oltre il 30%. Questa percentuale sta aumentando, anche i posti in terapia intensiva in Italia sono stati aumentati, ma non abbastanza. Nel Lazio l’Rt è sopra 1,05 e probabilmente la regione andrà incontro a restrizioni nel prossimo provvedimento”.