Sembrava un incubo. Sugli spalti il tifo incessante, dettato più dall’amore per la maglia che dallo spettacolo visto in campo. Il Frosinone, da tutti accreditato come la squadra più forte del campionato, stava per perdere la seconda partita su due. Tante azioni, tante idee di gioco ma spesso confuse. Errori difensivi, centrocampo lento, attacco insistente per dirne alcune; la squadra non sembra avere fiducia, il pubblico se ne accorge. Di contro c’è un Ascoli maledettamente cinico, abile a tenere botta alle “sfuriate” del Frosinone di inizio match per poi piazzare, con Troiano, la stoccata dello 0-1. Fischi, mugugni, c’è chi già preannuncia un Frosinone più da retrocessione che da promozione.
Squadre al riposo, Nesta salta, si sbraccia, la squadra non lo segue. Il rientro in campo non sortisce effetti. L’Ascoli sembra avere la partita in pugno; ma il sembra è uno stato apparente. Uno stato apparente che dura fino all’ingresso di Federico Dionisi. Botte, calci, spallate, la grinta fatta in persona. Il Frosinone cambia volto e si riversa in attacco come rigenerato dal suo numero 10. È il minuto 78’, Ariaudo fa sponda per Salvi che viene steso in area, è rigore. Dionisi prende il pallone in mano e lo posiziona sul dischetto, gli avversari le provano tutte per distrarre il numero 10 ciociaro. Passano due minuti, il rigore si batte, palla in rete! Esplode lo Stirpe, è 1-1, è l’alba di una nuova partita. Palla al centro e ci prova subito l’Ascoli con Bardi che devia in angolo. Lo stadio urla, canta e il Frosinone attacca. Ultime battute di gara, ci prova Beghetto che effettua l’ennesimo cross, gli attaccanti non ci arrivano ma Luca Paganini sì. Palla in rete, è 2-1. Al 91’ il Frosinone è in vantaggio, panchina in campo, tifosi in delirio. Nesta salta e corre come ai bei tempi, come se dovesse rincorrere un attaccante lanciato a rete. Paganini riemerge dalla montagna di compagni che lo avevano sommerso. Scene di delirio, scene di attaccamento alla maglia che solo da queste parti hanno. Il Frosinone si difende, un po’ a caso, ma si difende. Dionisi prende due calci di punizione fondamentali, triplice fischio, è finita.
Prima vittoria in casa e in campioanto per i ciociari, vittoria che porta la firma di due amici, due che hanno saltato quasi l’intera scorsa stagione per infortunio. Il Frosinone riparte da loro, riparte da Dionisi capace di cambiare volto alla squadra. Simbolica è la corsa di mister Nesta che un secondo dopo il triplice fischio corre dal suo numero 10, lo abbraccia. È lui l’eroe di oggi, il numero 10 di un Frosinone che ha appena iniziato la sua rincorsa.
Foto di copertina presa dalla pagina ufficiale Facebook del Frosinone Calcio.
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