Innalzamento del mare inarrestabile e mai così rapido
L’innalzamento del livello del mare prosegue a ritmo elevatissimo, tanto da risultare il più veloce degli ultimi tre millenni
La notizia parla da sé. Mai come oggi, era stato registrato un innalzamento del mare così rapido. Si parla di oltre 14 cm di crescita nel corso del XX secolo. Una cifra enorme soprattutto se viene considerata, comparandola con il ritmo di crescita dell’era pre-riscaldamento globale. Lo studio, commissionato dal Potsdam Institute, mette in evidenza il dato allarmante rispetto alla crescita che, senza le esagerate emissioni di CO2, si sarebbe attestato intorno ai 4 cm che rappresentavano la media dell’innalzamento delle acque, per secolo, fino al 1800.
L’uso incondizionato dei combustibili fossili, responsabile della crescita della temperatura media sul nostro pianeta, prosegue, seppur con minime accortezze adottate da diversi Paesi industrializzati. Tuttavia, lo studio lo sottolinea, non è stato fatto ancora tutto quello che si dovrebbe per cercare di limitare il danno arrecato all’ambiente.
In mancanza di un intervento drastico che limiti la CO2, infatti, mari e oceani potrebbero salire fino a 130 cm entro il 2100. E’ chiaro che se dovesse avverarsi una simile e drammatica circostanza, isole e intere città costiere verrebbero sommerse.
Il fenomeno dell’innalzamento del mare, come già ampiamente ribadito nel corso di diversi incontri internazionali dedicati alla salvaguardia dell’ambiente, non può essere fermato. Sono troppe le emissioni che l’uomo ha disperso nell’atmosfera nel corso dei decenni. La speranza e l’impegno per cercare di limitarne gli effetti, però, c’è ancora.
La conferenza di Parigi dei mesi scorsi, aveva ampiamente trattato anche di questo tema e siglato alcuni accordi nel merito. Va sottolineato, altresì, che se gli accordi sottoscritti in quella occasione fossero messi tutti in essere e con la tempistica prevista, le acque salirebbero tra i 20 e i 60 centimetri entro la fine del secolo. Questo si traduce nell’urgente bisogno di proteggere le coste così come nella immediata necessità di diminuire radicalmente ed ulteriormente le emissioni di CO2, superando gli interessi parziali di Paesi di serie A e di serie B che, mai come stavolta, sono sulla stessa barca.