INPS, la mazzata è presto servita | Cittadini con stipendi decurtati di oltre 180 euro, sindacati pronti alla contromossa

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L'INPS fa infuriare i cittadini - Ansa - Ilquotidianodellazio.it

Una decisione destinata a far infuriare milioni di cittadini. L’Istituto di Previdenza Sociale ha preso una decisione assai controversa

Per milioni di cittadini italiani il 2025 inizia sotto i peggiori auspici. La ‘colpa’, se così si può dire, è tutta dell’INPS. L’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale ha infatti annunciato di aver concluso un programma di ampie verifiche in merito ad alcune indennità erogate ai titolari di una pensione.

Si tratta di una serie di controlli svoltisi per tutto il mese di dicembre e che hanno portato a delle conclusioni non proprio piacevoli per i diretti interessati. E proprio nel nuovo anno si vedranno gli effetti concreti di alcuni provvedimenti che saranno presi a breve.

Il rapporto tra INPS e cittadini, in particolare i pensionati. non è stato mai facile. Tra disservizi e dimenticanze di vario tipo le strutture dell’INPS non sempre giungono in soccorso degli utenti aiutandoli a risolvere determinati problemi.

A maggior ragione il comunicato ufficiale diramato qualche giorno fa è destinato ad accrescere la rabbia e la frustrazione di milioni di persone che speravano in un 2025 foriero di buone notizie per i loro risparmi.

INPS, questa è una pessima notizia: cittadini su tutte le furie

Il contenuto del messaggio pubblicato dall’Istituto di Previdenza ha avuto l’effetto di un’autentica doccia fredda: “L’azione di verifica ha riguardato le indennità di 200 euro e 150 euro che erano state erogate provvisoriamente a coloro i cui redditi personali imponibili Irpef 2021, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali, non superassero rispettivamente i limiti di 35mila e 20mila euro“.

In estrema sintesi questo significa che milioni di persone si vedranno decurtare dalla loro pensione la cifra sopra indicata. Una mazzata senza precedenti destinata ad avere pesanti conseguenze sulla qualità della vita dei cittadini.

Mario Draghi quando era capo del Governo
L’ex presidente del Consiglio Mario Draghi – Ansa – Ilquotidianodellazio.it

INPS, addio alle misure assistenziali: il cammino è segnato

Le misure assistenziali riguardo ai quali è scattata la verifica dell’INPS consistono, come risulta dal comunicato stesso, nei famosi e decantati bonus bollette da 200 e da 150 euro. Essi nel 2022 erano stati introdotti dal governo presieduto da Mario Draghi con l’obiettivo di sostenere i pensionati nel periodo dei primi gravosi aumenti dell’energia in concomitanza con l’inizio della guerra tra Russia e Ucraina.

Destinatari delle due misure erano stati i pensionati con redditi personali imponibili Irpef 2021 che, al netto dei contributi previdenziali e assistenziali, non superassero la soglia limite di 35mila (bonus bollette 200 euro) e 20mila euro (150 euro). Ora tutto è destinato a cambiare, in peggio…