A quanto pare si tratta dello storico autista di Alberto Sordi, l'uomo che aveva la delega su un deposito bancario intestato alla sorella 90enne del grande attore. Rimane nell’ombra il secondo uomo coinvolto nella vicenda. Per il momento Arditi, durante l’interrogatorio del Pm, ha detto che la procura generale è stata fatta solo ed esclusivamente nell’interesse della signora Aurelia la quale, firmando il documento, ha svincolato Arditi dal secondo uomo, concedendogli mano libera sul conto bancario. E’ stata questa la pratica che ha messo in allarme i direttori delle banche: sul conto venivano accreditati mensilmente 30 mila euro e Arditi sostiene che la procura ha soltanto un fine pratico. Sta di fatto che la signora Sordi non ha saputo fornire risposte chiare riguardo all’altra persona che ha facoltà di accedere liberamente al suo patrimonio. Arditi non poteva agire da solo, dato che la firma era congiunta all'altro delegato e alla domanda sul perché fosse stata necessaria una procura per agire sui conti di Aurelia Sordi, l'autista non ha saputo fornire nessuna risposta esauriente. Considerata l’età della signora, il Pm è molto propenso ad affidare una perizia medica. Intanto, la mossa successiva sarà quella di esaminare il secondo uomo e capire il tipo di legame che lo relaziona alla famiglia Sordi.
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