Nuovi inquietanti particolari sulla questione dei rifiuti, che ha visto coinvolto anche il patron di Malagrotta, Manlio Cerroni, accusato di aver messo in piedi un'associazione a delinquere finalizzata a mantenere il monopolio sulla gestione dei rifiuti a Roma e nel Lazio.
Dopo la prima giornata di interrogatori al cospetto del gip di Roma Massimo Battistini (per primi sono stati interrogati il manager di Cerroni Francesco Rando, al suo socio Piero Giovi e al direttore della discarica di Albano Laziale Giuseppe Sicignano; oggi sarà la volta di Cerroni e di Bruno Landi, ex presidente della Regione Lazio), emerge un nuovo dato molto importante: la richiesta dell'arresto del "Re della Monnezza" fu rubata dagli uffici del gip.
La richiesta era stata depositata lo scorso marzo. A seguito della scomparsa del fascicolo, una nuova richiesta era stata avanzata.
In una nota della Procura, si legge che "la sottrazione si deve all'onnipresenza degli indagati all'interno dell'amministrazione".
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