Categorie: Politica

Intervista a Marco Gentili, Libera Valmontone Alberto Latini Sindaco

Marco Gentili, 38 anni, diplomato in perito aziendale corrispondente lingue estere, agente di commercio petrolifero e chimico, hobby poker sportivo texas holdem, Assessore all’urbanista uscente, candidato consigliere con la lista “Libera Valmontone” per Alberto Latini Sindaco.

5 anni fa e di nuovo oggi: come ha scelto la lista nella quale si è candidato?

“Sono un figlio d’arte. Mio padre ha fatto parte della politica cittadina negli ultimi trenta anni e la scelta di cinque anni fa è stato un percorso condiviso in famiglia. La scelta di Alberto Latini sindaco è scaturita da un accordo politico tra mio padre, Alberto e Franco Bernabei. Accordo che ha visto la nascita della lista Libera Valmontone, supportata da vari personaggi politici, che non sono scesi in campo in prima persona, ma hanno supportato i giovani che hanno fatto parte della squadra: un rinnovamento nel rinnovamento, abbiamo amministrato con le nostre idee, ma ascoltando i loro consigli”.

Può presentarsi agli elettori con qualche proposta più interessante che porta con la sua candidatura?

“Da Assessore all’urbanistica uscente debbo ribadire che a Valmontone, riguardo la pianificazione territoriale e urbanistica, sono state messe in campo cubature per milioni di metri cubi sia commerciali che residenziali, basti pensare al piano di zona 167, ai 69 patti territoriali ancora in vigore, a Città della Musica. Il mio obiettivo era e continuerà ad essere quello di definire il ‘vecchio’, riproponendolo con alcune migliorie, e, riguardo al futuro, abbiamo in mente opere per la viabilità valmontonese. Il mio sogno nel cassetto è, già ne ho parlato con il sindaco di Labico, una variante all’arrivo della Cisterna-Valmontone, che attualmente è prevista sul territorio valmontonese, ma dietro ai nocchieti di Labico. Per salvaguardare quest’ultimi, caratteristica ambientale importante, e per un arrivo più funzionale, vorrei che fosse rivisto l’arrivo della Cisterna-Valmontone, magari spostandolo dietro l’Outlet, in modo da creare la vera e propria uscita del polo turistico integrato, prevista ma mai realizzata. Il sogno più grande è costruire una barriera autostradale che unisca l’uscita di Valmontone, di Colleferro e della Cisterna-Valmontone”.

Cosa le piace di Valmontone e qual è la cosa che non sopporta e che se fosse nelle sue possibilità cambierebbe subito?

“Essendo nato e cresciuto a Valmontone la amo. Ho tifato i colori giallorossi del Valmontone calcio all’epoca dell’interregionale, quasi Serie C, amo il Palazzo Doria Pamphilj, le Casette e il Villaggio Rinascita, che è il mio quartiere di appartenenza: l’ho anche dimostrato con l’impegno profuso per iniziare e portare a termine le opere di Villaggio Rinascita. Cosa cambierei? La mentalità di chi continua a lamentarsi di tutto e di più. Le difficoltà sono tante, amministrare una città non è facile: c’èchi pensa alla buchetta che ha fuori al cancello di casa, invece di pensare a chilometri di strade asfaltate. Mi da fastidio questo modo di pensare un po’ ‘paesanotto’, ed è una cosa sulla quale dobbiamo migliorare e dobbiamo crescere. I cittadini devono essere orgogliosi della città che vivono. Chi viene da fuori mi dice sempre che Valmontone è una città amabile, chi ci vive va sempre a cercare il pelo nell’uovo”.

Che valutazione dà ai 2 poli di attrazione valmontonesi, l'Outlet e il Parco giochi Rainbow Magicland? Hanno portato benessere alla città?

“Sicuramente è qualcosa di importante che è stato fatto per la città e che ha portato Valmontone sulla cronaca nazionale e internazionale. Hanno portato benessere, hanno dato lavoro a centinaia di ragazzi valmontonesi, al di là delle tasse comunali, con chi sta indietro con i pagamenti, vado a vedere i contenuti sociali che hanno portato benessere. Possono essere migliorati? Il Valmontone Outlet difficilmente può essere migliorato, con l’apertura dell’area food ha raggiunto l’espansione massima. Quello che possiamo fare ed è quello che faremo, ragionare sull’espansione del Rainbow Magicland con il parco acquatico. Se dovessi restare in carica nel settore dell’urbanistica, farei tutto il possibile per agevolare questo progetto, che porterebbe benefici al parco stesso ma anche a tutta la città”.

E' stato facile ricandidarsi o ha dovuto rifletterci a lungo?

“Devo essere onesto, non pensavo di ricandidarmi dopo aver ottenuto i risultati che mi ero prefissato all’inizio dell’amministrazione. Non è facile dato il lavoro che svolgo portare avanti l’attività amministrativa, anche se l’ho fatto egregiamente: difficilmente in un Comune trovi gli Amministratori lavorare come i dipendenti comunali, ed è quello che abbiamo fatto noi. Il Sindaco mi ha chiesto di continuare ad affiancarlo e per il mio sogno dell’uscita autostradale, del completamento di Villaggio Rinascita, in più il completamento della 167, sento che ancora manca qualche cosa per raggiungere tutti i miei obiettivi e quindi ho pensato di ricandidarmi, sperando di confermare i risultati della scorsa volta.

Della 167 vorrei aggiungere un particolare: con il nuovo piano di zona avevo promesso un’intitolazione di una strada ad Egidio Calvano; adesso che non c’è più Angelo Miele, con la nuova toponomastica della 167, la strada principale, che da via della Pace salirà su, sarà via Angelo Miele e la strada che incrocia centrale sarà via Egidio Calvano. Due nomi che si incroceranno di nuovo a Valmontone”.

Il suo messaggio agli elettori per convincerli a votarla

“E’ vero che faccio il rappresentante ma la propaganda elettorale non la amo tanto. Le persone che mi conoscono sanno che sono un bravo ragazzo e che quando prendo un impegno lo porto a termine. Penso sempre di ragionare per il bene di tutti e  mai per una questione personale: qualche risultato si è visto. Se fossi un cittadino e avessi di fronte Marco Gentili lo voterei”.    

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Redazione

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