Intervista rilasciata da Antonio Tajani ai microfoni della emittente radiotelevisiva Radio Radio nel programma di Francesco Vergovich, Un Giorno Speciale
Come è andato il recente incontro tra lei, il Presidente Berlusconi e il Ministro Salvini sul futuro del centrodestra?
È stata una riunione cordiale, positiva. Abbiamo affrontato temi internazionali, politica europea, situazione economica, incipienti elezioni regionali, politica del governo, abbiamo parlato di tutto. Nelle prossime ore, probabilmente martedì, ci sarà un incontro tra Berlusconi, Salvini e Meloni per capire in che modo si può raggiungere un accordo politico. A noi interessa l’Italia, interessano gli italiani e i problemi del Paese, quindi come Forza Italia per noi l’accordo Lega e Cinque Stelle è un accordo contronatura. Non va bene la politica dei Cinquestelle sull’economia, perché non produrrà creazione di posti di lavoro, siamo molto preoccupati soprattutto per il lavoro dei giovani. L’Italia vive un momento economico molto difficile, non vediamo una strategia per ridurre la disoccupazione né per il centro né per il sud del nostro Paese e vogliamo tutelare gli interessi degli italiani con un accodo di centrodestra che possa permettere di vincere le elezioni regionali dove si andrà a votare nel Piemonte, Basilicata, Sardegna e Abruzzo e puntando a un futuro di centrodestra, perché siamo convinti che questo governo dopo le elezioni europee non potrà avere una vita molto lunga, anzi sarà molto breve.
Quindi elezioni europee la prossima primavera, ma arrivano rumors da Bruxelles che raccontano di accorpare le elezioni europee assieme a nuove elezioni in Italia politiche, è vero?
Questo non si può fare, non si può votare insieme , è una notizia non fondata.
Da quello che ha detto si desume che il rapporto del centrodestra con Salvini è ancora solido?
Noi vogliamo solidità con lui e la Meloni, desideriamo soluzioni di centrodestra. Non è con il reddito di cittadinanza che si crea occupazione, quest’ultimo e la flat tax fanno saltare i conti pubblici. È un matrimonio contro natura quello tra Salvini e Cinque stelle, Salvini deve tornare nel centrodestra per una strategia politica. questo governo non è in grado di dare risposte agli italiani. Guardiamo cosa è successo a Genova, io credo che il Ministro Toninelli si debba dimettere, perché dopo quello che è successo quattro dei suoi sono stati costretti a dimettersi, un altro è stato condannato per un reato piuttosto grave, ci sono degli avvisi di garanzia rivolti al Ministero, quindi anche al Ministero sapevano non soltanto alla Società Autostrade, bisogna indagare e capire le responsabilità dei politici. Movimento Cinque Stelle aveva detto che il ponte sarebbe durato cent’anni e che non bisognava creare l’alternativa, non possiamo dimenticare. Il Movimento Cinque Stelle ha responsabilità politiche e sta dimostrando di non saper governare, sono dilettanti allo sbaraglio, non vogliono la Tav, sono contro il progresso, non si capisce cosa vogliano, fanno marcia indietro, hanno bloccato la vicenda dell’Ilva che non tocca solo Taranto ma anche Patrica in provincia di Frosinone, sono mesi che molta gente non prende gli stipendi e perdere soldi per i capricci dei cinquestelle è un danno gravissimo per le famiglie. Quindi basta, la Lega deve rendersi conto che non può legarsi a un movimento che non sa risolvere i problemi degli italiani. Si sta facendo isolare in Europa, i titoli delle banche hanno perso miliardi, un terzo del loro valore, non si rendono conto dei danni che stanno facendo.
Come la mette con la dichiarazione di Salvini che ha detto che Di Maio è una persona seria e vuole mantenere l’accordo politico di Governo per tutti e cinque gli anni?
È una dichiarazione formale per non provocare malcontento nei cinquestelle, perché se Salvini vuole restare nel governo col movimento mi viene soltanto da dire: povera Italia!
Continuerete l’alleanza con lui?
Noi la vogliamo, è una questione di strategia. Se non ci fosse stata in Europa l’azione di Forza Italia, ad esempio, con il voto sul diritto d’autore avremmo dato un colpo mortale a Cinecittà, all’industria del cinema, che per una città come Roma è fondamentale. Noi saremo un pungolo affinché la Lega divorzi da questo matrimonio contro natura che rischia di provocare danni enormi al nostro Paese.
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