Intesa Sanpaolo, chiusura definitiva degli sportelli | Correntisti in allarme: prelevare diventa impossibile
Allarme per tutti i clienti Intesa Sanpaolo a causa della chiusura definitiva degli sportelli: come si preleverà d’ora in poi?
A livello globale le banche si stanno sempre più smaterializzando ed è un fenomeno che rivoluzionerà sicuramente tutto il settore dei servizi finanziari. Si stanno diffondendo sempre più i sistemi di online banking e dei pagamenti digitali.
Oramai le persone che si recano direttamente in banca sono sempre meno e per questo motivo le filiali fisiche sono state progressivamente ridotte e questo fenomeno non si appresta di certo ad arrestarsi. Anzi, soprattutto nei paesi occidentali, stiamo osservando la chiusura di diversi sportelli bancari che hanno lasciato spesso le comunità di cittadini sprovviste dei servizi bancari tradizionali.
Non tutti i correntisti sono stati però altrettanto veloci ad adattarsi a queste cambiamento epocale. Tuttavia, va sottolineato che in realtà l’online banking è un’evoluzione del sistema bancario che diventerà sempre più smart e facilmente accessibile senza doversi recare necessariamente in sede.
Tuttavia, probabilmente saranno in pochi a trarre vantaggio da questa transizione, visto che l’età media dei correntisti è piuttosto alta. Adesso la chiusura degli sportelli di Intesa Sanpaolo, uno dei gruppi bancari italiani più grandi, lascia abbastanza perplessi. Andiamo a vedere che cosa sta succedendo.
Problemi per i correntisti Intesa Sanpaolo: nessun bancomat superstite
In Italia i correntisti di Intesa Sanpaolo sono piuttosto preoccupati, vista la chiusura di alcuni dei suoi sportelli che sta lasciando i correntisti sprovvisti dei sistemi di assistenza base in filiale. In Piemonte in particolare la situazione è diventata piuttosto critica.
Infatti, nelle terre del Monviso, tra cui i comuni di Sanfront, Pellice, Paesana, Bobbio, nonché Cumiana e Bibiana, verranno chiusi diversi sportelli bancari. In questo modo molte delle città montane verranno lasciate senza alcuna banca fisica e nemmeno uno sportello bancomat, cosa che lascia molti disagi e preoccupazioni ai cittadini del posto che non hanno un’età media così bassa.
Le proposte della Regione Piemonte
La Regione Piemonte sta provando a intervenire per discutere della questione direttamente con alcune figure di spicco come l‘assessore allo sviluppo Marco Gallo e il presidente dell’ABI Piemonte, Stefano Cappellari. Si vuole infatti trovare una soluzione per proteggere le aree montane, dove chiudere le banche potrebbe portare a un problema non solo economico ma anche sociale.
Infatti, l’home banking è uno strumento utile ma non può sopperire completamente alla mancanza di denaro contante, soprattutto in zone in cui lo sviluppo tecnologico non è così avanzato. Intanto continuano le proteste dei cittadini.