Lavor, Jobs Act, Matteo Renzi, larghe intese, Germania, reddito, rete, banda larga. Questi i punti salienti del discorso di Beppe Grillo sul palco di Italia 5 Stelle al Circo Massimo, nella prima serata della kermesse del Movimento. All'arrivo di Grillo la piazza, dapprima più vuota, si è riempita. I riflettori, comunque, sono puntati sulla giornata conclusiva, quella di domenica, che vedrà sul palco, oltre Beppe Grillo, anche Gianroberto Casaleggio.
Insiste, Beppe Grillo, sulla necessità di cambiare rotta. Il lavoro non è più "creare la quinta macchina per chi ne ha quattro, il sesto frigorifero per chi ne ha cinque". Non è più questo il tempo. Bisogna ricrearlo e reinventarlo il lavoro, bisogna puntare sulle 'riforme', quelle vere, sostiene Grillo. Come la banda larga: "secondo alcuni studi il 10% in più di banda larga consentirebbe una crescia dell'1,3% del PIL". E poi non ci si può più "svegliare col pensiero del lavoro, andare a dormire col pensiero del lavoro", perché – dice Grillo – "il lavoro è una parte della nostra vita, importante, ma una parte soltanto". E non è pensabile che oggi un posto di lavoro sia considerato come un "posto di reddito", utile solo a non arrivare a fine mese senza sapere con quali soldi pagare le bollette: "Stiamo tirando su una generazione di frustrati", che non fanno un lavoro attinente alle loro attitutidini, o ai loro sogni.
E allora a cosa serve il reddito di cittadinanza? Secondo Grillo, serve anche a questo: "Il reddito di cittadinanza non è un obolo, non è un regalo. Lo Stato, se perdi il lavoro, ti aiuta, per due, tre anni. E in questi due, tre anni, ti mette a disposizione dei corsi, una formazione, e poi ti offre uno, due, tre posti di lavoro. Se non accetti nemmeno una di queste offerte, perdi automaticamente il reddito di cittadinanza. E mentre tu e lo Stato trovate un lavoro che sia consono, nel frattempo svolgi dei lavori socialmente utili alla tua comunità" – spiega Grillo.
Ma sul palco del Circo Massimo c'è stato anche spazio per parlare della 'rivoluzione' a 5 Stelle, del numero di eletti in tutta Italia e del numero di eletti in Parlamento. Una "rivoluzione" – continua Grillo – che è "semplice" e che consiste nel "mettere persone oneste dove nessuno le ha mai viste". E per riprendere un vecchio slogan del Movimento, Grillo arringa la folla dicendo che questo "non è più il tempo di 'O noi, o loro!', questo è il tempo di 'O noi, o noi!', perché siamo l'ultimo baluardo di democrazia".
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