Italia al via con l’IT-Wallet: una rivoluzione digitale per semplificare la vita quotidiana

Parte in Italia il progetto It-Wallet, il portafoglio digitale che permetterà di avere sullo smartphone ogni tipo di documento

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Smartphone - Fonte Pixabay - Ilquotidianodellazio.it

Il 23 ottobre segna una svolta storica per il processo di digitalizzazione in Italia con il lancio dell’IT-Wallet, un portafoglio digitale integrato nell’app IO che permetterà ai cittadini di avere a portata di mano i principali documenti ufficiali direttamente sul proprio smartphone. La fase iniziale di questa innovazione coinvolgerà 50.000 cittadini, ma entro il 5 dicembre sarà disponibile per tutti gli italiani, aprendo una nuova era di praticità e accessibilità nella gestione della documentazione personale.

Cosa offre l’IT-Wallet: documenti digitali con valore legale

In questa prima fase, l’IT-Wallet consentirà ai cittadini di caricare e utilizzare documenti come la patente di guida, la tessera sanitaria e la carta europea della disabilità, che avranno immediatamente valore legale. Questo significa che i cittadini potranno esibire tali documenti digitali in situazioni quotidiane come i controlli stradali, le visite mediche o altre interazioni con enti pubblici e privati, senza dover portare con sé le versioni cartacee.
Ma le potenzialità di questo strumento non si fermano qui. In futuro, il portafoglio digitale sarà ampliato per includere una gamma ancora più vasta di documenti, come il passaporto, la tessera elettorale, i certificati di nascita e persino i titoli di studio. L’obiettivo finale è quello di rendere l’IT-Wallet una piattaforma centrale per la gestione dell’identità e della documentazione personale, eliminando la necessità di portare con sé documenti fisici e semplificando le interazioni burocratiche.

Entro il 2025, l’IT-Wallet offrirà la possibilità di utilizzare i documenti digitali non solo per interazioni fisiche ma anche in contesti online e ibridi, come gli sportelli automatici (bancomat) o le colonnine di ricarica per veicoli elettrici.

Una rivoluzione nella gestione dell’identità digitale

Il sottosegretario all’Innovazione, Alessio Butti, ha definito il lancio dell’IT-Wallet una “piccola rivoluzione digitale”, evidenziando come questo strumento non solo semplificherà la vita quotidiana, ma aprirà anche la strada a nuovi servizi avanzati.

Uno degli aspetti più innovativi dell’IT-Wallet sarà l’integrazione di funzionalità avanzate, come l’accesso ai certificati anagrafici, il fascicolo sanitario elettronico, la firma digitale e persino biglietti per trasporti pubblici ed eventi culturali. Questi servizi faranno dell’IT-Wallet un punto di riferimento unico per accedere a una vasta gamma di servizi pubblici e privati in modo semplice, sicuro e completamente digitale.

Questo progetto si inserisce nel più ampio piano europeo per l’adozione di un’identità digitale unificata, che faciliterà anche l’accesso a servizi transnazionali, come l’apertura di conti bancari o l’iscrizione universitaria in qualsiasi Paese dell’UE. L’Italia, grazie all’IT-Wallet e alla Carta d’Identità Elettronica (CIE), è tra i Paesi più avanzati in questa transizione digitale, avendo già superato l’obiettivo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) di fornire un’identità digitale a 42,3 milioni di cittadini, con oltre 43,5 milioni di CIE attive.

La sfida tra CIE e SPID: quale futuro per l’identità digitale?

Un aspetto critico che il governo dovrà affrontare nei prossimi anni è la coesistenza di due sistemi di identità digitale: la CIE e lo SPID. Mentre la Carta d’Identità Elettronica è considerata più sicura e sarà centrale nello sviluppo dell’IT-Wallet, lo SPID resta ancora il sistema più utilizzato dai cittadini per l’accesso ai servizi online. Nonostante la volontà del governo Meloni di promuovere l’uso della CIE, il sottosegretario Butti ha previsto che gli accessi con la Carta d’Identità Elettronica raddoppieranno entro il 2024, segno che il sistema sta guadagnando terreno.

Nel frattempo, per garantire la continuità del servizio SPID, il governo ha stanziato 40 milioni di euro per sostenere le aziende che forniscono il servizio, assicurandone il funzionamento almeno per i prossimi due anni. La sfida sarà trovare un equilibrio tra i due sistemi, facilitando il passaggio alla CIE senza penalizzare gli utenti che utilizzano lo SPID.