Italia campione d’Europa dopo 53 anni! Battuta l’Inghilterra ai rigori
La Nazionale di Roberto Mancini espugna Wembley e vince per la seconda volta nella storia i Campionati europei di calcio. Donnarumma decisivo
Un viaggio fantastico, culminato con la realizzazione di un sogno: l’Italia si è laureata campione d’Europa. Dopo 120 minuti di tensione ci sono voluti, così come in semifinale, i calci di rigore, ma alla fine arriva la gioia insperata all’inizio del torneo. Dopo la vittoria di Roma nel 1968 arriva la seconda Coppa Henri Delaunay.
Italia subito sotto
E dire che la finale di Wembley aveva assunto subito i contorni di un incubo. Dopo nemmeno 2 minuti l’Inghilterra è già avanti: Trippier – la novità della formazione iniziale di Southgate – scende sulla destra, attende la sovrapposizione di Walker e mentre Emerson scala fa partire il traversone sul secondo palo dove arriva Luke Shaw che di controbalzo insacca da pochi passi. Da terzino a terzino stile Atalanta, Di Lorenzo stringe troppo la diagonale difensiva e lascia troppo spazio al giocatore del Manchester United. Dopo 116 secondi 60mila inglesi in delirio, 1-0.
L’Italia subisce psicologicamente il gol a freddo – non è mai stato sotto nel punteggio in questi Europei – e fa fatica a reagire. La manovra non è fluida ed i terzini faticano a spingere, soprattutto Di Lorenzo a destra che soffre anche in fase difensiva. Insigne al settimo ha una buona opportunità su punizione ma tira alto. Dopo i primi 25 minuti comincia a salire il baricentro e così anche diversi momenti di accerchiamento nella metà campo inglese, mancando spesso però l’ultimo passaggio e l’imbeccata giusta tra Insigne e Immobile. Non a caso l’unica grande occasione viene creata da Chiesa che si mette in proprio e partendo da sinistra con un tiro dai 20 metri fa la barba al primo palo. Prima dell’intervallo arriva anche una girata di Immobile, murata dalla difesa inglese.
Nella ripresa si conferma la tendenza della seconda metà del primo tempo. L’Italia ha il pallino del gioco ben saldo e Mancini decide di passare al falso nueve. Dentro Berardi per Immobile (oltre a Cristante per Barella) e attacco piccolo senza punti di riferimento con il neoentrato, Chiesa e Insigne e scambiarsi spesso di posto. Proprio il giocatore napoletano da dentro l’area prova nello stretto ma Pickford para. Gli Azzurri continuano a creare e Chiesa va ancora una volta vicino al gol: ancora Pickford in allungo.
È il preludio al gol del pareggio, che arriva nella maniera meno attesa, ossia sul calcio piazzato. Corner da destra, Cristante spizza sul primo palo, Chiellini non riesce a deviarla (forse perché portato giù irregolarmente), Verratti si getta sul pallone di testa, riflesso strepitoso di Pickford che manda la palla sul palo e arriva il tap in di Leonardo Bonucci. Dopo 67′ si torna in parità. Berardi lanciato da Bonucci prova a ribaltarla subito ma la palla è alta: così finiscono i tempi regolamentari.
Supplementari interlocutori e rigori decisivi: Donnarumma super
Durante i supplementari succede poco o nulla – un’occasione per parte – e quindi focus sui cambi dei ct, che fanno i conti con le energie rimaste e l’inserimento di possibili rigoristi. Perso Chiesa a pochi minuti dal 90’ (dentro Bernardeschi), entrano anche Belotti per Insigne e all’ultimo florenzi per Emerson. Southgate inserisce Sancho e Rashford proprio per i tiri dal dischetto.
La serie inizia come la partita, ossia con l’Italia che va sotto. Prima segnano Berardi e Kane, poi su Belotti para Pickford e Maguire insacca all’incrocio. Nella terza serie cambia l’inerzia: Bonucci segna, Rashford tira sul palo, Bernardeschi fa centro con un tiro centrale e poi sale in cattedra Gigio Donnarumma, premiato a fine partia come giocatore del torneo. Para la quarta serie su Sancho, per il match point sui piedi di Jorginho. Stavolta il mediano azzurro si fa ipnotizzare da Pickford, ma su Saka è ancora Donnarumma che si butta ancora sulla sua sinistra e respinge. L’Italia è campione d’Europa 53 anni dopo la finale di Roma Italia-Jugoslavia. Per la terza volta in 17 anni, la seconda consecutiva, la squadra ospitante perde la finale. È delirio azzurro a Londra.