Al termine di una partita intensissima, difficile, di rincorsa ma sempre con il gioco e il cuore, l’Italia batte la Scozia al Sei Nazioni per 31-29 e può tornare a gioire undici anni dopo allo Stadio Olimpico di Roma.
In un Olimpico gremito (dato ufficiale di 69.689 spettatori) arriva una Scozia, con al seguito almeno 15mila connazionali sugli spalti, galvanizzata dalla vittoria contro gli acerrimi rivali inglesi e forti del secondo posto in classifica.
L’inizio degli Azzurri è incoraggiante: già dal calcio di avvio un pallone non liberato subito dai cardi dà l’immediata opportunità a Garbisi di piazzare. Il 10 azzurro, come nel maledetto calcio a tempo scaduto di Lille, deve riposizionare il l’ovale ma centra i pali e dopo poco più di un minuti è 3-0.
La Scozia non si fa intimidire da un inizio contratto e si riversa subito avanti con una prova di forza notevole. Dopo una multifase durissima da 18 fasi, il pilone Fagerson schiaccia in meta e dopo 5 minuti c’è l’immediato sorpasso con la trasformazione di Finn Russell: 3-7. La meta non ferma gli scozzesi che continuano a premere sull’acceleratore allargando il più possibile le maglie azzurre. Nonostante tanti placcaggi gli avversari erodono terreno e vanno nuovamente in meta all’11’ con l’ala Steyn. Russell trasforma e la Scozia prende il largo (3-14).
Dopo aver preso l’uno-due però l’Italia non si scoraggia e comincia e prendere più in mano il pallone, dimostrandosi solida anche sui fondamentali come mischia e touche. Ed è proprio da una rimessa laterale che ottiene la prima meta della sua partita.
Dopo la maul Page-Relo centralmente va con un calcetto a scavalcare la difesa su cui si avventa Ignacio Brex che schiaccia in mezzo ai pali. Garbisi per la più facile delle trasformazioni riporta l’Italia sotto nel punteggio (14-10).
Come in una sfida pugilistica arrivano risposte ai colpi inferti e la Scozia torna avanti, tenendo un ritmo altissimo fase dopo fase nei 22 offensivi. Un intercetto di Ioane strozza l’urlo in gola dell’Olimpico per un placcaggio alto precedente che dalla piazzola Russell capitalizza. Al 25’ Scozia che si porta a distanza di break (10-17). Un pallone letto troppo facilmente riporta gli scozzesi subito in attacco e da maul al 28’ vanno a segno con Schoeman. Russell da una posizione angolata non centra i pali come al solito, ma la Scozia riprende il largo (10-22).
Così come in Francia, dopo la mezz’ora l’Italia inizia a far male all’avversario fisicamente, in attacco come nella fase difensiva, riavvicinandosi nel punteggio prima dell’intervallo. L’aggressività in ruck porta a due punizioni che sfruttano sia al 35’ Garbisi e sia al 38’ Page-Relo (con tiro potente da 37 metri) e l’Italia torna sotto-break (16-22)
L’ultimo attacco italiano a tempo rosso porta un’importante difesa scozzese che conquista un fallo e risale il campo: il primo tempo si chiude sul 16 a 22 per la nazionale sesta nel ranking mondiale.
La ripresa inizia subito con la Scozia a testa bassa, grazie a un Russell solito direttore d’orchestra: Horne va a schiacciare in mezzo ai pali ma l’arbitro Gardner va a rivedere al TMO e annulla la meta per un placcaggio senza palla su Brex. L’Italia ne approfitta e va a marcare immediatamente al 44’: Garbisi esplora la difesa scozzese dietro la linea con un calcetto su cui si avventa Lynagh. L’ala di origine australiana all’esordio assoluto in azzurro va in meta, ma Garbisi stampa la trasformazione sul palo e manca il sorpasso (21-22).
Si sussegue una fase confusa dove la Scozia concede qualcosa alla mano e sul territorio, l’Italia non sembra approfittarne ma poi colpisce: Vincent effettua un paio di break che porta gli azzurri prima sulla linea di meta e oltrepassa con Varney, entrato come mediano di mischia al posto di Page-Relo nel tripudio dell’Olimpico. Dopo la terza meta al 58’ Varney, Garbisi trasforma da posizione complicata e il sorpasso stavolta avviene: 28-22.
Arrivano i cambi in prima linea ma gli azzurri tengono benissimo conquistando palla e territorio con la mischia, ma anche con una difesa che rimane di altissimo livello. La difesa scozzese diventa sempre più fallosa e nervosa. Un calcio di punizione, con penalità di 10 metri per proteste, dà la possibilità a Garbisi di andare oltre il break, e il numero 10 non sbaglia: al 73’ è 31-22.
Con le spalle al muro e con molto orgoglio la Scozia torna avanti e si pianta nei 22 italiani con multifase lungo tre minuti, ma l’Italia è disciplinata e ne viene fuori con un intercetto che per poco non porta gli azzurri in campo aperto. Ma la meta alla fine arriva ugualmente a 150 secondi dalla fine con Skinner di forza. La rapida trasformazione riporta la Scozia a -2 (31-29) per gli ultimi due minuti di tensione e paura.
Due minuti che diventano quattro, perché la Scozia continua a giocare e ad attaccare anche oltre l’80’ ma l’Italia non fa fallo e ricaccia indietro gli scozzesi oltre la metà campo fino a che non cedono con un in-avanti. Esplode letteralmente l’Olimpico: l’Italia torna a vincere al Sei Nazioni dopo due anni, batte la Scozia dopo nove e si aggiudica per la prima volta la Cuttitta Cup.
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