Italiani reclamano mezzi pubblici più efficienti per ridurre lo smog
Il miglioramento del Trasporto Pubblico dovrebbe essere il compito principale da affrontare per ridurre l’inquinamento in città, secondo lo studio dell’Anci
Per migliorare la qualità dell'aria e della vita in città occorre agire prima di tutto migliorando il servizio di trasporto pubblico. E' quanto emerge da un'indagine condotta lo scorso novembre da Anci-Swg sulla mobilità sostenibile nelle 14 aree metropolitane del Paese.
In particolare, segnala lo studio presentato oggi nella sede dell'Anci, il miglioramento del trasporto pubblico viene indicato dal 75% degli intervistati come la misura prioritaria da affrontare per ridurre l’inquinamento in città; per il 76% dovrebbe essere il compito principale per un assessore alla viabilità, seguito, al 46%, dall’aumento dei parcheggi di interscambio e al 45% dalla realizzazione di piste ciclabili protette e sicure.
L’affidabilità e la sostenibilità del sistema di mobilità pubblica locale si confermano come elementi prioritari per migliorare le abitudini quotidiane in tema di spostamenti in città, secondo quanto emerge dall’indagine: il 50% degli intervistati si dichiara infatti disponibile a rinunciare all’utilizzo di automobili e motorini solo a fronte di un trasporto pubblico più efficiente, privilegiato rispetto ad altre misure come la presenza di una buona rete di piste ciclabili o di un sistema affidabile di car sharing.
Soltanto interventi decisi su alcune delle criticità più evidenti del sistema di trasporto pubblico, come le attese troppo lunghe (riscontrato dal 53% degli intervistati come motivazione principale di mancato utilizzo dei mezzi pubblici) e i mezzi troppo affollati (37%) possono contribuire a invertire una generale tendenza all’insoddisfazione verso la qualità del trasporto pubblico nelle città metropolitane.
Il 67% degli intervistati si dichiara, infatti, poco o per niente soddisfatto, con vette dell’83% nel Centro Italia, a fronte del 33% di utenti molto o abbastanza soddisfatti, concentrati soprattutto al Nord Italia (57%) e in particolare a Milano (75%) e a Bologna (73%).
Migliorare la frequenza e la puntualità dei mezzi emerge come l’aspetto su cui è maggiormente necessario intervenire per spingere i residenti delle città metropolitane a utilizzare di più il trasporto pubblico, seguito dalla maggiore presenza di fermate nei pressi di luoghi di residenza o di lavoro e dalla diminuzione dei tempi di percorrenza.
L’attenzione più forte degli italiani verso la mobilità pulita è testimoniata anche dalla maggiore frequenza degli spostamenti in bicicletta in città, passati tra il 2016 e il 2017 dall’8% al 18% tra coloro che utilizzano le due ruote più volte a settimana (con prevalenza di under 35 e residenti nel Nord Italia) e dall’8 al 21% tra chi utilizza la bici solo una volta a settimana.
Rendere gli spostamenti in bicicletta più sicuri per gli utenti è la necessità maggiormente ravvisata dagli intervistati, che individuano nella realizzazione di piste ciclabili o percorsi protetti per le biciclette e nel miglioramento di sicurezza e segnaletica sui percorsi esistenti i principali interventi su cui investire per incentivare l’uso delle due ruote.
Riprogrammare la viabilità tenendo maggiormente in considerazione le esigenze di chi si sposta in bicicletta è considerato un elemento necessario dalla maggior parte degli intervistati, che per il 78% ritiene poco o per nulla considerato l’aspetto della sicurezza dei ciclisti nelle politiche metropolitane per la viabilità, con vette dell’83% tra chi vive al Mezzogiorno e dell’87% tra coloro che risiedono nell’hinterland.
L’indagine testimonia anche un aumento della consapevolezza dei cittadini nei confronti di forme alternative di mobilità, come il bike sharing che risulta noto all’87% degli intervistati, con un aumento di oltre 20 punti percentuali rispetto a quanto rilevato nel 2016.
Allo stesso tempo diminuisce in maniera significativa il numero di coloro che ritiene il bike sharing importante per ridurre il traffico e l’inquinamento in città, con solo il 56% degli intervistati molto o abbastanza ottimista nei confronti di tale soluzione rispetto all’82% riscontrato nel 2016, e un aumento degli scettici dal 18% al 42%
In aumento anche coloro che conoscono il car sharing, noto all’89% degli intervistati (+22% rispetto al valore registrato nel 2016) ma anche in questo caso risulta in netto calo il numero di coloro che lo ritengono una possibile soluzione ai problemi di mobilità delle città italiane: molto o abbastanza ottimisti nei confronti del car sharing risulta essere solo il 61% del campione intervistato, rispetto al 76% del 2016. (Fonte Adnkronos)
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