"John Lennon era bisessuale. Voleva fare sesso con gli uomini. Diceva che non gli importava che fossero attraenti fisicamente. Per lui dovevano essere attraenti mentalmente. Ma io non credo che lo abbia mai fatto. L'anno in cui morì, mi disse che era davvero intenzionato a farlo, ma che ancora non era riuscito a trovare la persona giusta". Yoko Ono, vedova di John Lennon, ha rilasciato un'interessante intervista a Tim Teeman del "Daily Beast". Dove svela particolari inediti della sua vita e di quella di John Lennon. "Tutta quella storia su Brian Epstein e John Lennon", continua Yoko Ono "è vero che Epstein era innamorato perso di John. Ai tempi tutti tenevano nascosto il fatto che Brian, loro manager, fosse omosessuale. Ma noi lo sapevamo. Nel 1963 Brian Epstein e tutti e quattro i Beatles andarono in vacanza in Spagna, per quattro giorni. Lì Brian fece la sua mossa. Provò in ogni modo a far "capitolare" John. Ma lui non era interessato a Brian. E quello che John disse alla stampa in seguito, che lui e Epstein avevano avuto una storia…era solo una battuta".
Yoko Ono parla a lungo anche del suo rapporto con le droghe. Ammette di averne fatto parecchio uso negli anni '60 e '70, e di avere smesso completamente solo dopo la morte di Lennon. "Ai tempi, fumare marijuana non era certo uno scandalo. La fumavano tutti. E te la offrivano tutti. In continuazione. Ma a me non è mai piaciuta granché. Mi piaceva invece l'acido. L'lsd. Ma era davvero troppo forte. Per questo non lo prendevo tutti i giorni". E poi l'eroina. Lei e John ne sono stati schiavi a lungo. Lennon se ne liberò negli anni settanta. Lo racconta Paul McCartney. Yoko invece dice di esserne completamente uscita solo nel 1982. "Dopo la morte di John non sono stata bene a lungo. I medici mi proposero di prendere la morfina, anche ogni giorno se volevo. Ma io ne ho fatto uso solo una volta".
A Tim Teeman Yoko Ono parla anche di Mark David Chapman, l'assassino di John Lennon: "Mi sono opposta in passato e mi opporrò sempre alla concessione della libertà condizionale a Chapman. E' un folle. Se uscisse di prigione potrebbe prendersela con me. Con nostro figlio Sean. Chi lo può sapere? Potrebbe rifarlo. Io ancora oggi sono molto cauta. Quando esco faccio sempre molta attenzione. Giro con le guardie del corpo". La stessa fobia del "folle omicida" colpì anche Paul McCartney, subito dopo l'assassinio di Lennon. Durò anni e Paul ne uscì solo grazie a uno psichiatra. Del suo rapporto con Paul, oggi Yoko Ono dice: "Ci conosciamo da più di quarant'anni. Il nostro è stato un rapporto fatto di luci e ombre. Quando è morto John, ha sofferto molto. Come me". E la "condanna" di essere stata lei la causa dello scioglimento dei Beatles? "Io ai tempi non ho mai risposto a chi mi attaccava dicendo che ero stata la responsabile della fine dei Beatles", risponde Yoko, "anche dopo aver conosciuto John, io ho continuato ad avere una mia vita. Avevo la mia arte, la mia musica. Chi mi attaccava, semplicemente non capiva. Non sapeva come stavano davvero le cose". Yoko Ono oggi ha 82 anni e vive da sola. Non ha mai lasciato l'appartamento al Dakota Building. E non lo farà mai: "Non ho mai pensato di andarmene. Qui io e John abbiamo condiviso tutto. Ogni giorno. Vivo circondata da oggetti che lui ha toccato e amato. Qui sento che stiamo ancora insieme".
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