Juventus-Inter 2-4 dts: Perisic porta l’ottava Coppa Italia ai nerazzurri
All’Olimpico di Roma un Juventus-Inter dalle mille emozioni: tra ribaltoni e decisioni arbitrali, secondo trofeo stagionale per Simone Inzaghi
Come sempre, Juventus-Inter non è una partita come le altre, soprattutto se in ballo c’è un trofeo. Ad esultare sono i nerazzurri dopo 11 anni e 120 minuti tirati, sorprendenti e non senza polemiche.
Juventus-Inter: la cronaca del primo tempo
Dopo la piccola cerimonia iniziale e l’inno di Mameli cantato da Arisa, Juventus-Inter vede delle scelte interessanti dei due allenatori. Allegri con un 4-2-3-1 schiera Perin, portiere di coppa, in porta. Alex Sandro terzino destro, Rabiot e Zakaria (preferito a Locatelli) in mediana, Cuadrado, Dybala e Bernardeschi a sostenere Vlahovic. Inzaghi con la solita difesa a tre e due cambi sulla destra: D’Ambrosio anziché Bastoni in difesa, Darmian al posto di Dumfries come quinto di centrocampo. Coppia d’attacco Lautaro-Dzeko.
Non è una finale bloccata e brutta come spesso succede, e dopo tre minuti l’Inter è già avanti con Nicolò Barella che batte Perin aprendo un piatto destro da fuori area sul secondo palo imprendibile. La Juve dopo un difficile primo quarto d’ora si porta nella metà campo avversaria e al minuto 21 arriva il primo squillo di uno degli uomini più attesi, Paulo Dybala, che tira centrale e Handanovic si accartoccia. Lo sloveno si supera pochi minuti dopo, togliendo dall’incrocio il fendente di Vlahovic su intercetto bianconero nella trequarti. Ancora Dybala ci prova alla mezz’ora, ma l’Inter porta a casa un primo tempo molto divertente, mentre al 41’ l’infortunio di Danilo consente ad Allegri di fare un cambio offensivo: l’ingresso di Morata sortirà i suoi effetti nel secondo tempo.
Ribaltone juventino a inizio ripresa
La Juventus rientra in campo spiritata e in due minuti ribalta la partita. Al 50′ pareggia Alex Sandro, che tira dal limite con Morata che nel tentativo di sfiorare forse inganna un incerto Handanovic. Subito dopo Vlahovic lanciato a rete da Dybala, con una finta mette a sedere D’Ambrosio, si fa parare il primo tiro dall’uscita ma ribatte in rete per il clamoroso 2-1. La partita, già infiammabile nel primo tempo per intensità e ritmi, si incendia definitivamente: non tarda ad arrivare la reazione rabbiosa dell’Inter con due tentativi di Darmian e Dzeko neutralizzati da Perin.
A mezz’ora dalla fine girandola di cambi. Per l’Inter dentro Correa, Dimarco e Dumfries per un contrariato Dzeko, D’Ambrosio e Darmian. Allegri torna a coprirsi con Bonucci per Bernardeschi e la staffetta a centrocampo tra Locatelli e Zakaria.
L’Inter spinge per il pareggio, rischia le ripartenze juventine ma ottiene il suo scopo dal dischetto: 78′ fallo a centro area dell’accoppiata Bonucci/De Ligt su Lautaro. Cahlanoglu la mette perfettamente all’incrocio e porta il 2-2 che chiude i tempi regolamentari. Non prima di altri cambi contestati: anche Lautaro esce contrariato al 90’ per Sanchez, con Vidal per Cahlanoglu ma si va ai supplementari come la sfida di Supercoppa.
Nei supplementari Perisic decisivo
L’Inter rimette la freccia al minuto 96 ancora con un rigore. Nel contatto tra olandesi, con De Ligt che stende De Vrij, Valeri non concede il secondo penalty ma viene richiamato dal Var Di Paolo e cambia la decisione. Usciti Lautaro e Cahlanoglu, Perisic si incarica del tiro ed è perfetto come il collega turco nei tempo regolamentari. Il giocatore croato però confeziona il capolavoro due minuti più tardi: dal limite dell’area riceve di destro e calcia al volo un sinistro ad incrociare di rara potenza e precisione. Perin ancora una volta incolpevole e dopo 101 minuti è 4-2: scoppiano i nervi in panchina con Allegri, già ammonito, che viene invitato ad uscire dal campo.
Il destro-sinistro di Perisic stordisce la Juventus che non reagisce a dovere, mancando in campo energie e lucidità. Nel secondo tempo supplementare sono sterili gli attacchi bianconeri e così Simone Inzaghi può festeggiare. Ha ragione ancora una volta ai supplementari e riporta la Coppa Italia alla Beneamata dopo 11 anni. Così come si interrompe dopo 11 anni la striscia di stagioni con almeno un trofeo in casa Juventus.