L’addio in silenzio di Mirella, che combatteva e non solo per lei
Da oggi tutte le donne di Valmontone, e non solo, sono un po’ più sole, perché hanno perso un’amica e una guerriera
Da oggi tutte le donne di Valmontone, e non solo, sono un po’ più sole, perché hanno perso un’amica e una guerriera, come soleva definirsi lei stessa quando si parlava di quel male che non conosce età, stato sociale e che non serba pietà. Mirella aveva attraversato il proprio dolore, la propria malattia, durante questi ultimi anni, volgendo lo sguardo oltre sé stessa, e già questo è un fatto eccezionale, poiché chi sta male molto spesso, ed è umanamente comprensibile, vede solo il proprio di dolore. Ha creato un punto di aggregazione per tante altre donne che come lei soffrivano dello stesso male, ma anche per quelle donne che volevano soltanto informarsi, prevenire, o per altre che semplicemente desideravano essere meno sole. Ha avuto l’intuizione e l’amore di far sentire le donne unite creando l’associazione Il Girasole, il nome di un fiore luminoso come i suoi occhi, che seppure denotavano tanta sofferenza, erano anche luminosi e pieni di calore per gli altri.
L’ho vista poco prima del capodanno scorso, parecchi mesi fa ormai, mi ha sorriso entusiasta e mi ha abbracciato, ricordo che le dissi che erano belli i suoi capelli che ricrescevano rigogliosi, mi sono sentita avvolta dalla sua gioia di vivere e dalla sua energia positiva. Credevo che ormai il suo male fosse acqua passata, così non è stato, ne vengo a conoscenza soltanto oggi e nella maniera più beffarda: i social network. Mi auguro che tutto quello che Mirella ha fatto per le donne e per Valmontone continui nel suo nome, perché era una combattente e una donna altruista, solidale, che amava le donne e che chi ha avuto la fortuna di conoscere non dimenticherà.
Ciao Mirella.