Ancora una volta l’amatriciana guadagna la ribalta delle cronache nazionali e ancora una volta questo avviene a causa di una polemica. Dopo il “caso” dell’aglio nell'amatriciana nato dalle dichiarazioni di Carlo Carlo Cracco, che tanto ha fatto parlare, stavolta è a La Prova del Cuoco che è avvenuto il nuovo “fattaccio”. Dapprima ha fatto discutere una rivisitazione dell'amatriciana da parte di uno dei cuochi, ma non è stata questa reinterpretazione ad accendere la miccia. Del resto una ricetta rivisitata lascia il tempo che trova, per quanto possa lasciare perplesse più di qualche persona.
Piuttosto lasciano aperte molte discussioni le affermazioni fatte successivamente da un esperto, il quale ha detto che la ricetta dell’amatriciana è nata a Roma e non ad Amatrice. Questa dichiarazione non è per nulla piaciuta alla storica famiglia Amici di ristoratori e albergatori reatini, che dal 1880 vantano il titolo di “famiglia di ristoratori più antica di Rieti”, proprietari della Trattoria La Palazzina. Questa è la loro versione dei fatti, diffusa in una nota: “Un esperto ha precisato – si legge nel comunicato – che il nome amatriciana viene erroneamente attribuito alla cittadina di Amatrice della nostra provincia: questa infatti avrebbe usurpato la ricetta alla città di Roma, poiché l'etimologia del nome del piatto deriva dalla matrice che veniva marchiata sulle guance dei suini della capitale, o – seconda possibile spiegazione – dalla cucina di famiglia matriarcale Romana, da cui il nome matriarcale-matriciana”.
“Tutto ciò – attacca la famiglia Amici – in netto contrasto con il riconoscimento De.Co (denominazione comunale) del piatto nostrano, citato in un secondo momento nella trasmissione sostenendo che il piatto conserva una sua versione originale proprio ad Amatrice. La nostra famiglia, che nel reatino si occupa di ristorazione da oltre un secolo, ci tiene a difendere un piatto della tradizione locale che è stato tra l'altro inserito tra i prodotti agroalimentari tradizionali (Pat), e che meglio potrebbe essere valorizzato e tutelato dalla televisione pubblica come patrimonio della gastronomia italiana".
"In merito a questa vicenda – chiude la nota – è stata inoltrata una lettera di protesta al consigliere Rai Guglielmo Rositani, reatino d'adozione e sempre attento ai problemi e alla cultura del territorio (in particolare quella gastronomica, essendo il principale artefice della Fiera del Peperoncino)”. L’amatriciana continua a essere sulla bocca di tutti e non solo per essere mangiata, purtroppo…
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