Mentre l’attenzione dei media nazionali si accentra su situazioni di inquinamento diffuso importanti come ad esempio la drammatica vicenda della “Terra dei Fuochi”, esiste un veleno che continuamente mette a rischio la salute di bambini e ragazzi romani: l’amianto nelle scuole.
I materiali contenenti amianto (comunemente chiamati Eternit) sono stati utilizzati nel passato su larga scala nel campo dell’edilizia scolastica grazie al costo contenuto e alla facilità di messa in opera, l’amianto nelle scuole non è difficile riconoscerlo nelle lastre delle coperture dei tetti, nei serbatoi e nelle condotte idriche, nelle canne fumarie e nei pavimenti in vinil-amianto (denominati anche “linoleum” in modo inesatto). Esiste però anche un tipo di amianto “nascosto”, quello in matrice friabile, molto più pericoloso perché non è inglobato nel cemento e quindi le fibre possono essere disperse nell’aria con maggiore facilità.
Viene definito nascosto perché non individuabile a colpo d’occhio in quanto è stato usato come coibentante e isolante termico delle caldaie, dei quadri elettrici, nelle controsoffittature e nelle ganasce dei freni degli ascensori.
Va comunque sottolineato che l’amianto è nocivo quando i materiali sono danneggiati dall’azione del tempo, da cattiva manutenzione o durante lavori di ristrutturazione che causano la dispersione delle fibre. In ambito scolastico è giusto porre una particolare attenzione al rischio di esposizione visto la giovane età (bambini e ragazzi) e al tempo di permanenza nelle strutture.
Secondo l’Associazione Nazionale Presidi a Roma si stima che il 70% degli istituti scolastici non è a norma dal punto di vista documentale sugli aspetti della sicurezza. Una grossa opportunità per iniziare a sanare il problema amianto nelle scuole sono stati i 14 milioni di euro (su un totale di 150 milioni nazionali) a fondo perduto messi a disposizione dal “Decreto del Fare”, putroppo però i Municipi romani si sono fatti trovare impreparati in quanto solo tre (II, IV e XI) risultano nella graduatoria dei progetti finanziabili, esecutivi e immediatamente cantierabili (Allegato 3 del BUR del Lazio, n. 87) con la scuola materna elementare del 63° Circolo Didattico, la scuola elementare Piazza Gol e la scuola elementare Caproni.
Un ben magro risultato se si pensa che nel resto della regione sono ben 114 gli Istituti scolastici finanziabili, fermo restando l’esaurimento dei fondi a disposizione. Non resta quindi che rimboccarsi le maniche e puntare ai fondi istituiti dal nuovo bando regionale che si chiuderà a fine Novembre, in questo caso saranno 67,5 milioni di euro per intervenire sulla manutenzione e messa in sicurezza delle scuole.
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