Parliamo con l‘enologo e direttore del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana Luca Pollini e organizzatore dell’evento “MareMMMa, la natura del vino”, un incontro che si è svolto lo scorso lunedì 18 novembre a Roma, dedicato alla degustazione e alla scoperta dei vini più prestigiosi e genuini della traduzione toscana, ma parliamo con lui anche di sostenibilità e commercio, cultura del vino e surriscaldamento globale.
Cosa intendiamo per Maremma, definire il suo territorio e le sue tipicità
“La Maremma intesa nel suo spazio viticolo, comprende l’intero territorio della provincia di Grosseto, la cosiddetta Maremma Grossetana, infatti la dicitura DOC “Maremma Toscana” è esclusivamente quella della provincia di Grosseto. Geograficamente però la Maremma arriva fino a Cecina e Bolgheri.
Si tratta di 450mila ettari dei quali 8700 sono vitati, è la terza superficie vitata in Toscana. Il territorio rappresenta una delle zone con la più bassa percentuale di antropizzazione d’Italia, di presenza umana per km quadrato. Di interesse quindi rilevante anche a livello naturalistico e paesaggistico, una zona “sostenibile” come si dice oggi. La Maremma può vantare l’assenza totale di industrie, che può essere un disagio dal punto di vista sociale, ma per quanto riguarda il vino questa specificità lo rende unico al mondo.
Anche per quanto riguarda i trasporti è un’area pressoché incontaminata, perfino l’Aurelia si interrompe,e questo crea difficoltà per raggiungerci ma ne vale del gusto e della genuinità del vino. Anche il sole e il mare rendono i nostri sapori speciali. La Maremma è un territorio fortemente soleggiato e limpido, interamente delimitato dal mare per 120 chilometri, e anche il maestrale, rinfrescando le alte temperature estive impedisce che la vite sia stressata e quindi che possa produrre nelle migliori condizioni, le quali si infondono nel suo sapore. Sono valori essenziali ormai nella comunicazione commerciale anche, ma ricercati soprattutto all’estero, forse perché noi ci siamo in qualche modo abituati.”
Quindi queste qualità di vini assorbono la luce e l’atmosfera del mare, il vento; elementi naturali che si concentrano nel bicchiere che poi degustiamo, sembra una pozione magica fatta dalla natura…
” iN italia sono molte le zone viticole che stanno puntando su questi aspetti, ma certamente la Maremma con la sua bassa antrpizzazione e la diffusa produzione biologica, ha le carte in regola per essere una delle regioni più sostenibili nel nostrro paese. In Maremma stiamo pensando a come valorizzare al meglio questi elementi, ricorrendo eventualmente ad una certificazione, perché il loro valore è dato da un’impronta carbonica bassissima.”
Le temperature stanno cambiando a livello globale, infatti perfino i paesi del nord Europa che diventano sempre più caldi, stanno iniziando a coltivare vite; questo cambierà le condizioni commerciali e culturali, le tradizioni di appartenenza?
“Sì, in Inghilterra, nell’area intorno a Londra stanno aumentando gli ettari vitati e gli esperti del settore ritengono che tra una ventina d’anni avrà condizioni simili all’area dello Champagne. Stanno piantando Chardonnay, Pinot nero e bianco, e questo processo sta avvenendo anche in Olanda. Però c’è anche da dire che la sapienza e la tecnica italiana non sono riproducibili e imitabili, non ci si può improvvisare senza il supporto di una tradizione e di esperienza. E anche la qualità dell’uva sarà diversa. L’Italia ha il maggior numero, quasi mille, di varietà di vite, in Francia invece con tredici o quattordici vitigni sono prodotti la maggior parte dei vini”
Come una musica fatta sempre dalle stesse note e una fatta invece da tante note che si alternano.
Parliamo dell’evento che si è svolto lo scorso lunedì a Roma, nel Palazzo Borghese, “mareMMMa, la natura del vino”
“Si tratta di un format sperimentato a marzo, le tre M maiuscole nel nome dell’evento stanno per Maremma toscana, Morellino di Scansano e Montecucco. Sicuramente ha avuto successo perché abbiamo dato la possibilità di assaggiare e apprezzare più di 200 vini, coinvolgendo 52 aziende. La disponibilità di così tanti sapori e sfumature in un solo giorno è un’occasione di degustazione unica. Ringrazio per questo evento anche l’agenzia di Roma CT Consulting Srl.”
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