L’estate a Lariano è a colori. Pronto lo spettacolo teatrale “La Mandragola”
La commedia di Niccolò Machiavelli è considerata il capolavoro del teatro del ‘500
L’estate a Lariano è a colori. Domani, venerdì Il 30 Agosto, presso la fonte Ontanese, è in programma lo spettacolo teatrale “La mandragola” di Niccolò Machiavelli. L’evento è organizzato dal Comune di Lariano, assessorato alla cultura retto dalla professoressa Maria Grazia Gabrielli, ha la regia di Enzo Toto e vedrà esibirsi la compagnia Teatro Simposio Tivoli. Lo spettacolo è a ingresso gratuito e inizierà alle ore 18:00. La commedia di Niccolò Machiavelli è considerata il capolavoro del teatro del ‘500 e un classico della drammaturgia italiana. Una potente satira sulla corruttibilità della società italiana dell'epoca. Prende il titolo dal nome di una pianta, la mandragola, alla cui radice vengono attribuite caratteristiche afrodisiache e fecondative.
La trama de “La Mandragola”
La storia si svolge a Firenze nel 1504. Callimaco è innamorato di Lucrezia, moglie dello sciocco dottore in legge messer Nicia. Con l'aiuto del servo Siro e dell'astuto amico Ligurio, Callimaco, in veste di famoso medico, riesce a convincere messer Nicia che l'unico modo per avere figli sia di somministrare a lui, cioè a sua moglie una pozione di mandragola (da qui il titolo della commedia), ma il primo che avrà rapporti con lei morirà. Ligurio trova presto una geniale soluzione: a morire sarà un semplice garzone, cosa che tranquillizza parzialmente Nicia, il quale resta comunque perplesso, visto che qualcuno dovrà giacere con sua moglie, la quale però è l'unica a farsi scrupoli (non se li fanno né la madre né il frate). Lei passa una piacevolissima notte. Naturalmente Ligurio ha pensato all'amico Callimaco, che spasima per Lucrezia: infatti non vi sarà nessun garzone come vittima predestinata, bensì sarà lo stesso Callimaco a travestirsi da tale. In una famosa e molto divertente scena, il garzone-Callimaco viene colpito e portato a casa di Nicia, e poi infilato nel letto insieme a Lucrezia. Questa, che nel frattempo è stata convinta a consumare il rapporto adulterino da fra' Timoteo, accetta, e nel momento in cui scopre la vera identità di Callimaco, acconsente alla fine a diventare sua amante. Dopo la notte degli inganni, riassunte le sembianze del medico, Callimaco ottiene dall'inconsapevole Nicia, contento della futura paternità, il permesso di abitare in casa sua e quindi di godere, non visto, delle grazie di Lucrezia.