“L’Italia che risuona” arriva a Maranola
La trasmissione di Raitre riprenderà il santuario di San Michele, situato nel comune di Formia
Dopo il grande successo di pubblico e di critica che hanno accolto le prime tre puntate, segnate da ascolti record per quella fascia oraria (la trasmissione va in onda ogni martedì dopo il telegiornale della mezzanotte), "L'Italia che risuona" si conferma uno dei programmi più originali dell'attuale stagione televisiva.
Dopo aver raccontato i canti polifonici penitenziali del Miserere di Sessa Aurunca, le Tammurriate dedicate alla Madonna dell'Avvocata di Maiori, l'arcaica Passione contadina delle donne di Giulianello, il viaggio di Ambrogio Sparagna e Stefano Ribaldi(scritto con Erasmo Treglia, con la regia di Mario Ferrari) ha come meta il santuario di San Michele, a Maranola di Formia.
Questo antico eremo rupestre situato sul Monte Altino (1220 m), di fronte al Golfo di Gaeta, è per tutti gli abitanti del territorio un ambiente familiare. Ogni anno a giugno migliaia di fedeli danno vita ad una processione solenne trasportando a spalla la statua di san Michele dal borgo medievale di Maranola fino alla cima del monte.
Durante la processione che si inerpica con passo veloce sui ripidi e spettacolari Monti Aurunci i pellegrini, fra cui tanti giovani suonatori d'organetto e zampogna, cantano gli antichi inni a san Michele, il duce delle celesti schiere. Nei giorni precedenti tutto il paese si prepara alla festa.
Si accendono fuochi, si raccolgono gli strugli, dei fiori locali appartenenti alla famiglia delle graminacee che una volta arroventati sulla brace si fanno scoppiare. Tanti giovani suonatori di organetto e zampogna provano i canti della processione e della festa.