Categorie: Opinioni

L’onda dei migranti smaschera il vero volto dell’Europa

Sono bastate poche settimane ed un manipolo di disperati per far cadere la vecchia Europa. Nata dall’idea di banchieri e contabili, l’Unione Europea aveva fatto man bassa dei risparmi di centinaia di milioni di sudditi che, da un giorno all’altro, avevano visto polverizzarsi i propri risparmi in cambio di una moneta unica della quale nessuno, o quasi, aveva sentito la necessità di possedere. “Senza l’Euro, avevano detto gli Illuminati dell’ultima ora, non si va da nessuna parte e chi non aderirà, tuonavano, sarà destinato all’isolamento, alla bancarotta!” Chi più, chi meno, nelle alte sfere della politica internazionale europea, aveva barattato la moneta in cambio di rassicurazioni che sarebbero durate lo spazio di un paio d’anni prima di cominciare a frantumarsi lentamente. Popoli ridotti a numeri di conti correnti avevano cominciato a vagare da un Paese all’altro felici di non dover più “passare la dogana”.  Salvo poi, una volta attraversati i confini, trovarsi nelle medesime condizioni di isolamento precedenti. Cosa era veramente cambiato? Ben poco e, dal punto di vista economico, quel poco in peggio.

Le “mila lire” non esistevano più e dopo la fase di trance collettiva che aveva spinto milioni di italiani a collezionare gli euro-kit della prima ora, ci si cominciava a rendere conto dello “sballo” in atto. Sì, perché quello che prima costava 1000 lire ora lo avresti pagato 2000. Come se ad ogni giro e dopo l’ennesimo lancio dei dadi, si finisse sempre per albergare a Parco della Vittoria senza passare dal Via! Monopoli a parte, anche se più o meno rappresenta il modo di fare la politica economica degli ultimi anni, la sbandierata fratellanza delle nazioni europee aveva cominciato a vacillare da subito. Lotte intestine per la supremazia in un nuovo mondo dove i miliardi piovevano a dirotto avevano incrinato ancora di più rapporti tra Paesi e paesucoli che non c’erano mai stati. Finanziamenti ad hoc e doc che lasciavano il posto a brodini imbottigliati con tanto di sughero “made in china” si erano affacciati nei mercati europei. Così come il formaggio che poteva fare a meno del latte o il latte che poteva fare a meno della mucca, si intrugliavano ricette e regolamenti che stavano trasformando nuovamente la solita Italietta in terra di conquista. Non passava giorno, infatti, che nel Parlamento non ci fosse qualcheduno che, in tema di nuovi disegni di legge, non si rifacesse alle regole “dei civilizzati ed avanzati Paesi del nord Europa”. Neanche si fosse nel Burundi degli anni sessanta, si continuava a guardare alle innovazioni nordiche come fosse oro colato, lasciando scoperto il fianco alle spallucce che già ci venivano rifilate oltralpe. Fratellanza e libera circolazione delle merci? Davvero? Ed in nome di chi o cosa? Chi ci ha guadagnato? La famiglia che arriva al 19 del mese?

In tempi di migrazioni di massa dove, secondo i civilizzati Paesi nordici l’Italia è e rimane un ottimo punto di approdo (sempre che il mare non ci pensi lui) gli stessi civilizzati Paesi, responsabili a turno di colonie, “invenzioni di civiltà” come la segregazione razziale sudafricana,la depredazione delle materie prime nel continente nero e via discorrendo, fanno la voce grossa e cominciano ad innalzare nuovi muri e recinzioni di filo spinato. Bloccano i treni ed interrompono strade ed autostrade minacciando conseguenze ancora più gravi e gravose. Singolare atteggiamento, da parte di chi ha colonizzato mezzo mondo riducendolo alla fame. Singolare che le “invasioni” siano permesse a senso unico. Come dire, “Bello il tuo oro ed il tuo petrolio, belli anche i diamanti. Bella anche la tua terra e tutto il resto. Presi!  Tutto bello, tranne te. Rimani a casa tua.” Ed allora, giù la maschera. In alto le barricate? Pare proprio di si.

Nel frattempo, da noi, in Italia, gli Happy Days proseguono e Fonzarelli dilaga. Problemi epocali come l’ immigrazione di massa o la capitale in mano alle mafie (solo la capitale??) la povertà in aumento, la fuga all’estero delle aziende che ce la fanno ancora a partire o la chiusura delle altre che non ce l’hanno fatta, la cancellazione del sostegno ai bambini in difficoltà e la metà degli edifici scolastici a rischio così come la delinquenza dilagante sono poco sentiti. Problemi? Chi non ne ha. E allora,  facciamoci un voletto a New York per il tennis (geniale l’esposizione del tricolore al contrario..) e, visto che la bici stanca, ordiniamo un bell’aereo nuovo da 365 posti. Poi, fatto tutto, ricominciamo la storia della ripresa e della ricchezza. Perché gli italiani non sanno più dove mettere i risparmi! Già, non sanno dove mettere nemmeno tutti quei poveracci che la solita, vecchia Europa non vuole più.

Redazione

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