La Basilica di San Vitale, una ripida scala porta a una delle chiese più antiche di Roma
Una volta entrati nella Basilica di San Vitale vi accoglieranno le pareti dipinte e il silenzio, avvolti da un’atmosfera che vi lascia senza respiro
Confesso che non ci avevo mai fatto caso. Probabilmente perché, data la posizione parecchio al di sotto del piano stradale odierno, è nascosta alla vista anche del più attento osservatore. Siamo in via Nazionale, accanto a Palazzo delle Esposizioni. Una ripida scala in discesa porta a una delle chiese più antiche di Roma.
Il suo nome completo è “Basilica dei Santi Vitale, Valeria, Gervasio e Protasio martiri in Fovea al Quirinale”, ma è più conosciuta semplicemente come Basilica di San Vitale. San Vitale era un soldato consolare, cioè sotto-ufficiale alle dipendenze dirette del governatore provinciale, marito di Santa Valeria, il cui martirio fu di finire sepolto vivo in fovea, cioè nella fossa. Per questo la chiesa venne chiamata “Basilica di S. Vitale in fovea”.
L’anno di edificazione è il 386 DC, mentre l’anno di consacrazione da parte di Papa Innocenzo I è il 402. Fu restaurata più volte in epoca medievale e ridotta a un sola navata al posto delle tre originali nel VXI secolo. Soffitto e pavimento sono di epoca recente. La facciata è di epoca paleocristiana. La scalinata d’accesso fu realizzata nel 1859 per superare l’innalzamento del piano stradale in seguito alla costruzione di via Nazionale.
L’interno mostra un ciclo di splendide pitture seicentesche, completato nel 1603. Scendere quei gradini è come tornare indietro nel tempo. Man mano che vi avvicinerete al portico paleocristiano e i rumori di via Nazionale si attutiranno alle vostre spalle, sarete totalmente rapiti dalla bellezza di un luogo che sorprende prima ancora di svelarsi del tutto ai vostri occhi.
Una volta entrati, vi accoglieranno le pareti dipinte e il silenzio. E quando sarete dentro la chiesa, avvolti da un’atmosfera che vi lascia senza respiro, provate a pensare che tra lei e voi ci sono milleseicento anni. Una gran fetta di storia incorrotta che Roma vi regala senza chiedervi nulla in cambio…