Dice il coreografo Fredy Franzutti
“La Bella Addormentata” è la fiaba che preferivo durante la mia infanzia, e che tuttora considero “La Fiaba”.
Nel realizzare una mia versione ho voluto avvicinarmi allo spirito leggero della storia, e insieme ho fatto sì che la fiaba stessa si avvicinasse a me e al mio mondo – nel modo più diretto e concreto: cronologicamente e geograficamente.
Ambiento “La Bella Addormentata” nel Salento e racconto, con la storia di Aurora, il tempo dei miei nonni, il tempo di mia madre, il mio tempo.
Esprimo qui il particolare piacere di sapere che la produzione, viaggiando, rappresenta il tono mitico che, tra gli altri, in uno dei suoi scritti anche Margherite Jourcenar vedeva nella mia terra, l’Oriente dell’Italia.
Un balletto realizzato da Franzutti pieno di armonie, ricco, avventuroso soprattutto coraggioso nel rivisitare una fiaba classica.
Buone le scene messe sù da Francesco Palma che ha ambientato la fiaba nel Salento, una terra che dà un ispirazione concreta.
Ho trovato lo spettacolo bello, delicato nella costruzione delle luci, dei costumi, dando un certo effetto ai virtuosismi del corpo di ballo.
Musiche che hanno rispettato un repertorio classico dando alla fiaba un intreccio tra modernità e classico.
Trovo geniale l’idea del coreografo di far uccidere Aurora non con un fuso appuntito ma bensì da una tarantola che con il suo morso ha causato la morte apparente della ragazza.
A distanza di molti anni un fantomatico principe ritroverà la casa dei tarantolati e con un dolcissimo bacio d’amore risveglierà dal coma la Bella addormentata.
Pubblico delle grandi occasioni che hanno applaudito anche durante l’esecuzione per la bravura dei ballerini nelle loro esibizioni, lasciando gli spettatori sempre in tensione.
Un plauso va ai danzatori de “Il Balletto del Sud”fondato nel 1995 a Lecce dallo stesso coreografo Fredy Franzutti.
Personaggi e interpreti della serata:
Aurora: Nuria Salado Fusté
Ernesto, il principe: Francesco Cafforio
Roberto, il padre di Aurora: Alessandro De Ceglia
Silvia, la madre: Federica Resta
La fata Lilla: Chiara Mazzola
Carabosse, la strega: Andrea Sirianni
Gli uccellini blu: Martina Minniti e Nicola Lazzaro
Amici, zie, preti e ombre: Giulia Bresciani, Francesca Bruno, Monica Verì, Martina Minniti, Vittoria Pellegrino, Nuria salado Fusté, Amanda Mata, Nicola Lazzaro, Alexander Yakovlev, Francesco Rovea, Michael Marinelli, Lorenzo Bernardi, Francesco Cafforio, Eduardo Teixeira.
Coreografie di Fredy Franzutti, musiche di Piotr Il’ic Caikovskij, scene di Francesco Palma, luci di Piero Calò.
Maetri di ballo e ripetitori: Maria Grazia Santucci, Leonardo Velletri, Stefano Capone.
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