Dopo gli arresti di due giorni fa a Roma nei confronti degli uomini del clan camorristico "Contini" proprietari a Roma di bar, ristoranti e pizzerie nelle zone di pregio del centro storico – al Pantheon, nei pressi di Piazza Navona, in via della Mercede, in Piazza Nicosia e in zona Prati, locali a cui furono posti i sigilli – registrammo per primi un fatto insolito in casi del genere: ci accorgemmo, andando a controllare quei locali dai nomi indubbiamente genuini – "Zio Ciro Mangianapoli", "Pizza Ciro", "Pummarola e Drink", "Sugo", "Frijenno Magnanno" – che alcuni di loro avevano incredibilmente riaperto già nel pomeriggio.
Questo significa che la decisione di rompere i sigilli e riaprire i locali era stata presa dagli organi inquirenti nel giro di qualche ora. Non discutiamo nemmeno il motivo per cui è stata presa quella decisione ma siamo sicuri che una procedura così rapida non appartiene alla giustizia italiana. Ci dicono fosse accaduto in un'altra occasione, anni prima, nel caso di un locale di proprietà 'ndranghetista…
Al momento ha riaperto a gestione controllata Pizza Ciro in piazza Sant'Apollinare e Zio Ciro in via Zanardelli, entrambi dietro Piazza Navona. Sono ancora chiusi al Pantheon e a Piazza di Spagna. Ora controlleranno quanto incasseranno al mese e faranno un confronto.
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