La CGIL respinge le accuse: falso il dato dell’ASL di Frosinone
Circa un centinaio i pazienti affetti da sclerosi, presi in carico per assistenza e riabilitazione
"È bene prima di tutto chiarire che non corrisponde assolutamente al vero il dato di solo 38 pazienti presi in carico dalla Asl di Frosinone. Infatti ci risulta che tale numero corrisponda invece ai pazienti in lista di attesa presso i servizi di riabilitazione territoriali. In realta' i pazienti presi correttamente in carico dai relativi servizi di assistenza domiciliare e di riabilitazione dall'azienda sanitaria sono in numero sicuramente maggiore e si aggirano a circa un centinaio".
Così in un comunicato congiunto la Fp Cgil di Frosinone e la Cgil Medici in merito alla presa in carico dei pazienti affetti da sclerosi multipla da parte della Asl di Frosinone. "La Cgil- proseguono- ritiene che a fronte di una patologia tanto importante ed impegnativa, anche in ottemperanza al decreto che ha definito il percorso diagnostico terapeutico assistenziale per tale patologia (n. U00386 del 13/11/2014) sia necessario e urgente investire risorse umane ed economiche per far si' che tutto il carico assistenziale nelle fasi piu' invalidanti della malattia non debba ricadere esclusivamente sulla famiglia di tali pazienti".
Quindi la Asl di Frosinone, proseguono ancora, deve intervenire "per creare tutte le condizioni atte a potenziare il ruolo dei distretti sanitari, con l'obiettivo di azzerare la lista di attesa di tali pazienti, affinche' sia garantita il piu' alto livello di assistenza che riteniamo solo il Ssn possa assicurare. Cio' deve avvenire attraverso la creazione di specifiche equipe multiprofessionali, quindi composte da specialista neurologo, fisiatra, psicologo e terapista della riabilitazione: figure professionali che certo non abbondano nella Asl di Frosinone, ma che comunque devono essere destinate prioritariamente a tale obiettivo di salute pubblica, che riguarda una fetta importante di malati cronici complessi e con importanti risvolti psicologici e sociali".
La Cgil ritiene "assolutamente gratuita, ma soprattutto ingiusta -sottolineano i sindacati- l'accusa rivolta da piu' parti agli operatori della nostra sanita' pubblica di essere ''autoreferenziali'', quando non si tiene conto che vista la scarsita' delle risorse a loro disposizione sul territorio, questi ''nonostante tutto'' continuano a garantire i servizi essenziali per la popolazione piu' fragile della provincia di Frosinone. Riteniamo fondamentale e doveroso ricostruire con dati obiettivi la situazione epidemiologica della provincia di Frosinone, nonche' definire chiari percorsi diagnostici, terapeutici e assistenziali in ambito aziendale e, nel contempo, rappresentare correttamente il dato della presa in carico dei pazienti affetti da sclerosi multipla da parte dei servizi e degli operatori della Asl, anche perche' si rischia di gettare discredito sul Ssn pubblico, agevolando magari ipotesi di privatizzazione- concludono- di pezzi della assistenza sanitaria che non condividiamo".