La ciclabile del Lungotevere, patrimonio della Capitale, muore nel degrado
Che vergogna la pista ciclabile, ci salvano i meravigliosi, commoventi squarci sulla storia millenaria di Roma, che lasciano senza fiato
È lunga 33 chilometri la ciclabile del Lungotevere. Addirittura 55 chilometri, se si aggiunge il tratto sterrato fino a Fiumicino. Costeggia la parte destra del Tevere per circa 26 km, partendo da Castel Giubileo fino al Ponte della Magliana, mentre il tratto finale di circa 7 km segue la parte sinistra del Tevere, dal Ponte della Magliana al ponte di Mezzocamino.
Parliamo della pista ciclabile del Lungotevere, un patrimonio della Città eterna che, se sfruttato come si dovrebbe, potrebbe richiamare centinaia di migliaia di turisti costituendo un’occasione imperdibile per osservare la città da un punto di vista diverso, apprezzandone tutta l’immensa bellezza. Vi sono infatti alcuni tratti di grande valore naturalistico, come quello che va da Castel Giubileo a Ponte Milvio e dal Ponte della Magliana a quello di Mezzocamino.
E altri di eccezionale rilievo storico-artistico, nel percorso tra Ponte Risorgimento e Ponte Sublicio, dove si alternano ponti antichi e ponti rinascimentali e si possono ammirare panorami unici della città vista “dal basso”. Antichi palazzi, chiese, monumenti di ogni epoca scorrono in un susseguirsi di emozioni a mano a mano che si pedala nel cuore della città, seguendo lo scorrere lento e silenzioso dell’acqua nell’alveo del fiume sulle cui rive è nata una delle civiltà più longeve della storia dell’uomo.
Purtroppo, fino ad oggi, quella che potrebbe essere potenzialmente una delle maggiori attrattive di Roma, è solo uno dei tanti luoghi inspiegabilmente abbandonati al degrado. Graffiti che deturpano muri e ponti, buche, pollai, erba incolta, accampamenti abusivi e l’immancabile immondizia fanno di questo percorso nella storia, un luogo della vergogna.
Qualche mese fa, l’amministrazione capitolina ha dichiarato di voler realizzare un progetto per migliorare la fruizione del fiume con il lancio di un “masterplan” ovvero di interventi in circa venti aree definite “strategiche” e la realizzazione di cinque parchi di affaccio con i fondi del Giubileo.
Ad oggi, però, di questo grande intervento di necessario restyling, ancora non si vede nulla. A parte le buone intenzioni, la pista ciclabile del Lungotevere rimane un percorso a ostacoli nel degrado.
Non fosse che per i meravigliosi, commoventi squarci sulla storia millenaria della caput mundi che lasciano senza fiato e con le lacrime agli occhi e che quasi fanno dimenticare la rabbia e la vergogna per l’ennesimo maltrattamento subito da questa tormentata, unica città.