"La corruzione spuzza, la società corrotta spuzza e un cristiano che fa entrare dentro di sé la corruzione non è cristiano, spuzza". Papa Francesco nel suo discorso a Scampia sabato 21 marzo, ricorre ancora una volta a un artificio linguistico perché la sua denuncia non cada inascoltata. Non inventa un vocabolo come capitato in passato, ma attinge al dialetto, perché "spuzza", con quella 's' i più che quasi fa pensare a un errore, possa vibrare le coscienze di chi lo ascolta.
Prorpio a uno sbaglio, chissà, avranno pensato i responsabili della comunicazione vaticana che qualche ora più tardi hanno pensato di correggere il testo e tornare all'ordinario "puzza". Ma, siamo convinti, Papa Francesco era perfettamente consapevole della scelta del vocabolo.
"Spuzzare" termine dialettale delle regioni del Nord, è presente anche nel dialetto genovese. E qualche tempo fa, Bergoglio confessò in una intervista come da piccolo gli avessero insegnato "le parolacce in genovese". Il dialetto, le sue origini oriunde, i ricordi: c'è probabilmente molto di questo bagaglio di memorie di Papa Francesco all'origine del suo reinventare un linguaggio.
Se ami l'aria pulita, la buona tavola, e le passeggiate in mezzo alla natura non…
Guai in vista per Alfonso Signorini, dopo l'eliminazione della concorrente Helena, ora rischia davvero grosso. …
Fermare il 19 vuol dire semplicemente ridurre i km di ferro per il TPL nella…
Se sei alla ricerca di una ricetta che faccia contenti tutti, allora dovresti assolutamente provare…
Botta e risposta Dovbyk-Masini nel primo tempo, El Shaarawy e un autogol di Leali chiudono…
Quattro bandi a sostegno delle imprese del territorio: "Voucher Expo Osaka", "Voucher digitalizzazione PMI", "Valore…