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La “girasolina” Catia si racconta

Questa volta per il nostro incontro il termine 'racconta' è un pochino improprio, infatti fin'ora le girasoline hanno raccontato qualcosa di già vissuto, un po' metabolizzato,  Catia invece ci parla di qualcosa che sta accadendo. Ha deciso di condividerlo con tutti noi per lanciare un messaggio che questa volta è quasi un urlo: PREVENZIONE!

Sul nostro gruppo di WhatsApp qualche giorno fa ci ha scritto queste testuali parole: ”vorrei ricordarvi che la prevenzione è vita, non saltate mai un controllo, siate sempre puntuali, fate sempre prevenzione tutte”. Tutto questo dopo la mammografia di routine del 22 dicembre scorso, con la quale si sospetta qualcosa di 'strano' sotto la precedente cicatrice. Cicatrice che risale a soli due anni fa, intervento di quadrantectomia all'ospedale di San Giovanni a Roma anche allora Catia sente di essere stata aiutata dalla prevenzione capitata quasi per caso, infatti si sottopose ai controlli in seguito alla lettera arrivatale a casa per screening da effettuare sul camper.

Dopo alcuni giorni dall'esame è stata chiamata dall'ospedale di Tivoli dove le hanno praticato una biopsia che purtroppo ha rivelato un tumore maligno; Catia ci racconta che i medici sono stati premurosi, tempestivi a trasferire tutta la sua documentazione al San Giovanni e umanamente perfetti. Il 14 gennaio 2015 ha subito l'intervento e tre mesi dopo ha iniziato un ciclo di 10 sedute di tomoterapia. In questo ambito Catia ha avuto modo di conoscere Rosaria, con la quale è nata una bella amicizia che le ha portate tutte e due nell'Associazione, prima di raccontarci l'esito dell'ultima mammografia ha esitato per un senso di protezione verso di lei, temeva di spaventarla. Questi avvenimenti così rapidi, forti sembrano non lasciare spazio a sentimenti ed emozioni, ma naturalmente non è così, Catia ha una corazza molto spessa cucita quasi addosso, ma forse è inevitabile quando si perdono tutti e due i genitori molto giovani per il cancro, con una pacatezza sconvolgente ha detto: “il tumore non mi ha sorpreso, un pò me lo aspettavo”.

Anche riguardo a questa ultima 'novità' ci dice che non pensava che sarebbe tornato così presto, ma sapeva che prima o poi sarebbe tornato, era preparata. La sua quasi rassegnazione al tumore sembra strano possa coesistere con la sua grande voglia di vivere, di farcela nonostante tutto, ma tutto si chiarisce quando Catia ci racconta gli ultimi giorni di vita del suo papà che le chiedeva insistentemente di aiutarlo a morire.
Catia all'inizio, quando ha scoperto di essere stata colpita dal tumore, ha ripensato alla sofferenza vissuta invano dal padre, e ha pensato che avrebbe avuto la stessa sorte, pensava che di tumore si moriva e basta. Durante gli incontri in Associazione, frequentata dietro consiglio di una collega di lavoro e con la complicità di Rosaria, ha sentito le storie delle girasoline e ha cominciato a credere che non necessariamente sarebbe morta per questa malattia. 

A questo punto tutto è cambiato, è iniziata la lotta per lei e per riscattare con la sua vita la morte dei suoi genitori, quando racconta questo si illumina e si scioglie teneramente, al diavolo la corazza! Ma subito dopo si riprende e riveste i panni da guerriera, raccontando che è entrata a far parte dell'Associazione per il preciso motivo di fare qualcosa per gli altri, di voler praticare il volontariato in ospedale anche se poi ha potuto godere delle attenzioni ricevute verso la sua persona. Catia in questo doloroso percorso ha avuto accanto un'amica, nonchè socia del 'Il Girasole', Cinzia, che non l'ha mai lasciata sola e che vuole cogliere l'occasione per ringraziare dal profondo del cuore.

Contemporaneamente alla sua malattia il suo dolce nipotino Nicholas di soli due anni è stato colpito da una meningite che lo ha tenuto in coma per 10 giorni, evento che ha catturato completamente la sua attenzione e ha fatto sì che le preoccupazioni per la sua salute andassero in coda, intanto il tempo passava, lei guariva e Nicholas con la sua ingenuità e il suo bell'abito aprìva la famosa sfilata “Passi di donna belle nonostante tutto”. Tornando a “qualcosa di strano sotto la cicatrice” ora Catia con una nuova consapevolezza e con il sostegno delle girasoline oltre che della sua famiglia, seguirà l'iter che ha già iniziato presso il 'San Giovanni' e ne uscirà più forte di prima. Il 29 dicembre scorso, mentre aspettava il suo turno, ha conosciuto una giovane madre, in attesa di una biopsia e non ha esitato a tranquillizzarla raccontandole la sua esperienza e ad invitarla a prendere contatti presso la nostra associazione.

Catia non perde mai il suo spirito di collaborazione e il suo desiderio di aiutare gli altri.

Maria Luisa Piacentini
Foto Pantaphoto Bruno Pantaloni

Redazione

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