La “girasolina” Maria Giuseppa si racconta
Alla ricerca del sole…nonostante tutto!
Maria Giuseppa ha un sorriso che contagia, e una cosa invidiabile: “le mani d'oro”!!! Un bottone, un nastrino, un merletto tutto prende forma tra le sue mani, tutto si recupera, tutto prende nuove forme! E' sempre stata una donna attiva, lavoratrice e forte fino a quando durante una preospedalizzazione effettuata per togliere un'ernia i medici hanno scoperto che qualcosa non andava bene.
Dopo l'intervento il primario ha richiesto altri accertamenti più specifici e lei pur accorgendosi che “cercassero” qualcos'altro non si è allarmata. Dopo qualche giorno invece si è insospettita per la costante presenza dei suoi figli e, sua nuora, l'ha indotta a capire che si trattava di un tumore. Maria Giuseppa era incredula ma in fondo ottimista, pensava che se c'era un tumore sarebbe stato sufficiente toglierlo.
Ha compreso che la situazione era un pò più grave quando suo figlio le ha spiegato che avrebbe dovuto fare la chemioterapia prima dell'intervento. All'ospedale Regina Elena, dopo una lunga serie di esami, è stato scoperto che si trattava di un linfoma “non Hodgkin”, almeno si sapeva contro cosa si doveva combattere e la forza per farlo ancora era tanta.
Al terzo ciclo di chemioterapia le forze hanno cominciato ad abbandonarla e questa sensazione fisica, che non aveva mai conosciuto prima, le ha provocato un crollo, Maria Giuseppa era abituata ad essere una specie di Speedy Gonzales, sempre efficiente, senza mai lasciare nulla indietro. Con fatica ha accettato questa nuova condizione rispettando i nuovi ritmi del suo corpo, non si dava più regole, niente più corse solo quello che voleva e poteva fare, questo è stato uno degli insegnamenti più grandi della malattia.
Ricorda con piacere l'ambiente accogliente dell'ospedale, lo staff del professor Luigi Di Lauro e lui stesso che un giorno, mentre le passava accanto, le ha preso una mano e gliel'ha stretta, senza fermarsi e senza dire niente. Quel gesto così semplice ha detto più di mille parole, di mille rassicurazioni, l'ha fatta sentire al sicuro, protetta, in buone mani. Ad agosto dello stesso anno nonostante gli effetti collaterali Maria Giuseppa ha ritrovato le forze, quelle stesse che le erano mancate tanto, voleva tornare a non essere dipendente, le pesava molto vedere i suoi figli che si dovevano occupare di lei.
Con tanto orgoglio racconta che i suoi figli, sua nuora e la sua amica di sempre Anna, l'hanno sostenuta e le hanno dato tanta forza, a volte per essere troppo presenti l'hanno stressata, ma non importa lei sa che era solo amore. Stava meglio, in via di guarigione ma la sua vita era diventata piatta, non aveva stimoli e ha reagito perché doveva occuparsi della sua nipotina, ci confida che quando uscivano con il passeggino lei ci si appoggiava volentieri!
Maria Giuseppa ha trovato degli stimoli anche in Associazione che frequenta da circa un anno, occuparsi del nostro laboratorio “Ricicrea” l'ha aiutata a riattivare anche la testa, che fino ad allora non ne voleva sapere di rimettersi in moto. Recentemente sta trovando molti benefici dagli incontri con la nutrizionista e con la psicologa ed è pronta a partecipare attivamente alle tante attività presenti e future.
Maria Luisa Piacentini
Foto Pantaphoto Bruno Pantaloni