Interviste

La guerra in Ucraina vista da un imprenditore russo

Il conflitto tra Russia e Ucraina, in attesa di una tregua, si continua a combattere. Nel merito, in esclusiva al nostro giornale è intervenuto un imprenditore russo, che ci ha chiesto di mantenere l’anonimato. In passato ha lavorato per il governo e ha abitato in Italia.

Che cosa pensa il popolo russo del popolo ucraino?

“Li consideriamo nostri cugini, e quasi ogni russo ha un parente in Ucraina; pertanto, il legame emotivo è fortemente presente tra i due stati. Da non dimenticare che Kiev è stata la prima capitale della nascente Russia nel IX secolo e si chiamava Kievskaja Rus’ ossia la Russia di Kiev. Solo all’inizio del XIII secolo, a causa degli assalti dei nomadi asiatici (mongoli e tartari) che portarono alla distruzione completa di Kiev, la capitale fu trasferita più a nord vicino Mosca nel territorio di Novgorod“.

L’Ucraina è la vittima di questa guerra oppure ha delle responsabilità?

“È pur vero che negli 32 e 33 del secolo scorso, Stalin ha portato l’Ucraina ad una terribile carestia che ha causato milioni di morti. Ma questo deplorevole episodio fa parte del passato, e chiaramente è stata una scelta governativa e non certo del popolo russo. La Germania ne è un esempio con l’Olocausto. Comunque sia, l’offensiva attuale della Russia non è riconducibile a quel passato, ma è la conseguenza di vari fattori. In primis gli otto anni di bombardamenti da parte delle forze armate Ucraine nei confronti delle due repubbliche filorusse di Donetsk e Lugansk. Queste, nell’aprile del 2014, si proclamarono unilateralmente indipendenti dallo stato Ucraino.

Siamo di fronte a una violazione dei diritti umani e questi continui bombardamenti hanno causato circa 14.000 vittime. Questa popolazione non vuole essere sotto il governo ucraino e da tempo ormai vive senza acqua e senza energia elettrica perché le forze armate ucraine bombardano continuamente gli acquedotti e le centrali elettriche. Dal 18 al 20 febbraio scorso ci sono state 2.158 violazioni del cessate il fuoco, comprese le 1.100 esplosioni da parte dell’attuale governo di Zelensky, e confermate dall’OCSE nel rapporto nr 25 del 22 febbraio 2022 . Era ovvio che Putin, il 21 febbraio, dopo il riconoscimento dell’indipendenza delle due Repubbliche di Donetsk e Lugansk, inizia ad evacuare la popolazione consenziente, per dare rifugio in Russia e successivamente entra nelle due regioni e inizia un’operazione di demilitarizzazione delle forze armate ucraine.

Vi invito a guardare le immagini della felicità della popolazione che è scesa in piazza dopo l’avvento delle forze armate russe. Un altro fattore, non meno importate, che ha portato a questa offensiva russa, che altro non è che una demilitarizzazione degli aeroporti e basi armate ucraine, sono state le svariate dichiarazioni del presidente Zelensky, e riconfermate anche cinque giorni fa, di volere entrare nella Nato. Ora tutti capiamo cosa significherebbe per la sicurezza della Russia, se la Nato installasse le proprie base armate nel territorio ucraino. Qui non parliamo dell’entrata della Ucraina nella UE, legittima per carità, ma di forze armate.

In aggiunta, negli anni 90 il governo ucraino con la dichiarazione di indipendenza dalla ex Unione Sovietica, si impegnava a non produrre, non acquistare e non utilizzare armi nucleari, e nel 1994 con il memorandum di Budapest, l’Ucraina accettava di smaltire l’enorme scorta di armi nucleari che aveva ereditato a seguito della disgregazione dell’URSS, aderendo al trattato di non proliferazione degli armi nucleari. Ma nella conferenza di Monaco di Baviera tenutasi il 19 Febbraio scorso minacciò di rivedere gli accordi del Memorandum di Budapest. Altri fattori sono le continue ingerenze da anni degli Stati Uniti negli affari economici della Russia, che prepotentemente dal 2014, avvalorate dalle sanzioni, cercano di indebolire finanziariamente la Russia e tagliarla fuori dai mercati europei, per poi prenderne il posto.

Ricordiamo gli affari relativi al collegamento al gasdotto, Nord Strem, dalla Russia alla Germania, che vennero sanzionati dagli stati Uniti nel 2019, i quali cercavano di vendere disperatamente più gas liquido agli stati europei. Lo stesso Scholz asserì pubblicamente che le sanzioni erano un duro intervento all’economia Russa, e criticò pesantemente le sanzioni del Congresso. Inoltre, il Ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, criticò queste sanzioni dicendo un’altra verità, ossia che il Congresso degli Stati Uniti aveva ‘letteralmente esagerato col proprio desiderio di fare ogni cosa per distruggere’ le relazioni tra Stati Uniti e Russia”.

Perché i russi dovrebbero desiderare l’annessione dell’Ucraina?

“Certamente l’annessione della Crimea e delle due Repubbliche del Donbass, sono di interesse strategico, geopolitico ed economico. Non credo però che ci sia alcun interesse di invadere e annettere l’Ucraina in toto. L’intervento ultimo dei militari russi in Ucraina è circoscritto ai punti strategici militari, aeroporti soprattutto. Questi servono per approvvigionare militarmente le forze armate ucraine da parte dell’occidente.

Se l’amministrazione Putin avesse voluto veramente invadere l’Ucraina ed entrare in guerra, avrebbe lasciato l’energia elettrica e le telecomunicazioni funzionanti? La prima cosa che si fa in guerra, ricordiamo l’Afghanistan, è quella di isolare energeticamente e mediaticamente lo stato nemico. L’interesse di avere il controllo del territorio ucraino potrebbe essere forse più dell’occidente che della Russia, visto che l’Ucraina, oltre ad avere grandi giacimenti di risorse di materie prime come carbone, minerali ferrosi, gas e petrolio possiede i più grandi giacimenti di uranio in Europa“.

Corre buon sangue tra il popolo russo e quello ucraino? Parlano la medesima lingua?

“È difficile rispondere a questa domanda. Nella parte ovest dell’Ucraina, verso la Polonia, la Romania, l’Ungheria e la Slovacchia, sono più nazionalisti. Infatti nel 1942 fu creato, dal leader Stepan Bandera, un esercito insurrezionale ucraino, l’UPA, che aderì all’ideologia fascista, collaborando e partecipando a fianco alla Germania nazista nella seconda guerra mondiale contro i sovietici in Ucraina. Oltretutto fu il responsabile dello sterminio dei civili polacchi in Volinia e Galizia orientale, coinvolto difatti nell’olocausto ucraino.

Nella restante parte della Russia, a est e nella parte che si affaccia sul mar Nero, come la città di Odessa, la popolazione ucraina è multietnica: ebrei, greci, tartari e i rapporti con i russi sono più miti e più amichevoli. Questa non è la guerra che dovrebbe interessare l’Europa, sarà un errore inaccettabile se l’Europa cadrà nella trappola della convinzione di circondare la Russia anziché abbracciarla. A seguito dell’indipendenza dall’Unione Sovietica, dal 1996 è entrata in vigore in Ucraina l’unica lingua ufficiale del paese. L’articolo 10 della costituzione ucraina, sancisce che l’ucraino è l’unica lingua ufficiale del paese. Allo stesso tempo, garantisce sviluppo, tutela e libertà di utilizzo al russo e alle altre lingue delle minoranze nazionali”.

Il popolo Russo giustifica l’attacco sferrato da Putin?

“Nessuno vuole questa guerra, nemmeno il popolo ucraino. Si tratta solo di un conflitto economico tra la Russia e gli Stati Uniti. I vertici del governo ucraino rappresentano la voce del proprio popolo? Non credo. Forse il governo di Zelensky rappresenta solo il volere di una parte della popolazione più estremista e nazionalista, di quelle persone che Putin definisce come una banda di nazisti drogati”.

Cos’è che i media occidentali non raccontano e che invece è accaduto e sta accadendo?

“Questa è una guerra portata avanti principalmente dai mass media internazionali. Incitano le genti alle armi e giocano alla guerra senza conoscerne i risvolti reali. Nessuna vera voce mediatica viene dalle due Repubbliche del Donbass. Tutti i cronisti internazionali stanno a Kiev negli alberghi di lusso e ogni tanto scendono in strada a fumare una sigaretta. Non ci sono veri reportage di guerra. Le immagini sono il più volte delle bufale, oppure immagini non verificate che scorrono incessantemente sui nostri canali TV da una settimana.

È una guerra manipolata dai mass media in maniera vergognosa. Basti pensare il video gioco trasmesso su Rai 1 e Rai 2 il 24 febbraio. È stato fatto passare per delle vere immagini di guerra, con un cronista che a caccia di propria notorietà condiva il tutto con delle assurde nefandezze. Oppure il caso di una cronista di LA 7 , che racconta della guerra con elmetto in testa e voce sommessa e disperata, mentre dietro di lei, la vita scorre normalmente con le persone che camminano tranquillamente con le buste della spesa in mano. La cosa che fa rabbrividire di più, nel mainstream italiano, è un certo atteggiamento di voluta notorietà degli inviati in Ucraina. Loro sembrano godere più quanto è peggiore la situazione del conflitto”.

Putin , durante la conferenza stampa in tv, ha realmente parlato di armi atomiche? Lo ha detto esplicitamente o si tratta di una interpretazione della stampa occidentale?

“Questa è un’altra falsità occidentale e ulteriore provocazione alla Russia per alimentare ulteriormente questo conflitto. Quello che realmente Putin ha ordinato al Ministro della Difesa in data 27 febbraio diceva: ‘Ordino al Ministro della Difesa e al Capo di Stato Maggiore di adeguare le forze di contenimento dell’esercito russo in una modalità speciale di servizio di combattimento’. Mai è stato fatto riferimento al nucleare“.

Marcello Catalano

Cantante, musicista e attore. Di origine libanese frequenta da oltre 40 anni il Marocco dove svolge la professione di artista. Appassionato di storia e di religione è un attento conoscitore del mondo arabo e dell'Islam.

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