Titolo di per sé stucchevole? In quest'era alimentata e anche avvelenata da sentimenti poco elevati, vado controcorrente, un po' come sempre è stato nella mia vita… Ma non temiate, voi "anti- buonisti", voglio parlare anche della linfa vera e propria, in senso botanico. Lei scorre nella parte più interna della pianta e nessuno la nota. Anche nell'uomo l'amore scorre, più o meno in profondità, ma scorre. Altrimenti avizziremmo. Alcuni di noi la lasciano fluire all'esterno, procurando fragranze da offrire tutt'intorno. Altri sono concentrati ad ispessire la propria corteccia e fingono di non sentire scorrere dentro, sepolto lontano nel proprio inconscio, il motivo per cui siamo al mondo: l'amore.
La stessa nostra esistenza e quella del nostro pianeta, è il frutto generato da una gestazione divina, un frutto dell'amore cosmico! L'amore è la linfa che ci tiene in vita. Durante una passeggiata nella natura in procinto di esplodere (non io!) ma ancora trattenuta dal gelo (sempre la natura!), ho visto quest'albero e l'ho fotografato. Curioso: un albero metà morto metà vivo.
L'esempio che c'è speranza persino quando si è voluto negare e strozzare, reprimere e soffocare il fluire della linfa vitale in noi? Si, l'amore è più forte, proprio in quanto materia generatrice del Tutto! Mi domandavo però, come sia possibile riuscire a far fluire questa linfa, questo nettare dionisiaco, anche verso chi non risulta per nulla amabile, dedicarlo a persone magari anche molto vicine, con cui non c'è però comunicazione ed empatia… Mi son detta che potrebbe aiutare il cercare di sintonizzarsi con la loro linfa, per quanto nascosta da corazze e barriere e provare a vedere, immaginarsi come, da quella loro essenza, siano poi venute in essere sovrastrutture legate a paura, traumi infantili e altro. Cercare quindi di contattare l'essenza della persona, comprendendo, accettando e quindi amando, anche tutto il resto, la sua scorza protettiva. Grande impresa, ma anche grande crescita personale! Tornando agli alberi, vi saluto dedicandovi un esercizio dell'anima e del corpo, un semplice metodo di cui avrete sicuramente già sentito parlare, che favorisce il fluire e l'espandersi della nostra linfa energetica.
Abbracciare un albero, semplicemente abbracciarlo può essere già molto appagante. Un atto ancor più completo è sedersi in relax con la schiena lungo il tronco, a gambe incrociate o non, respirando profondamente al suono delle foglie che ci proteggono, sentire che il nutrimento di madre terra scorre dalla radici nostre e dell'albero, per risalire e rinnovare tutto il nostro essere fisico ed eterico, per poi rilasciarlo con gratitudine verso il cielo, come fosse uno sbocciare che apre un varco verso l'alto, fino a sentirsi accolti e fusi con l'universo. Si può immaginare anche il cammino inverso dell'energia, dall'alto in basso, ed infatti in verità è a "doppio senso", ma questo lo lascio alla vostra creatività. Io, che faccio meditazione da tanti anni, penso che ognuno debba scoprire il proprio metodo personale di ricerca dell'armonia. Un saluto botanico, alla prossima gentil visione!
Loretta Rossi Stuart, foto di Marco Biondi
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