Una sentenza destinata a far discutere: se il veicolo dei Vigili Urbani è in divieto di sosta, la multa da loro comminata non è valida. Questo il principio stabilito dal Giudice di pace di Cassino, che ha accolto il ricorso di un automobilista multato per eccesso di velocità, annullando la sanzione e obbligando il Comune a farsi carico delle spese legali.
L’episodio risale al novembre dello scorso anno, nel tratto urbano di Fontana Liri, nei pressi dello stabilimento militare propellenti. Si tratta di una strada rettilinea, spesso teatro di infrazioni al limite di velocità di 50 km/h. In quel giorno, l’autovelox, posizionato accanto a una vettura dei Vigili Urbani, immortalò un automobilista che superava il limite consentito.
Ma a destare scalpore fu una fotografia scattata da un altro automobilista: l’auto dei Vigili era parcheggiata sul marciapiede, violando palesemente il codice della strada e impedendo il passaggio ai pedoni. L’immagine, rapidamente diffusa sui social, sollevò un’ondata di indignazione tra i cittadini.
L’automobilista sanzionato per eccesso di velocità non si limitò a pagare la multa, ma decise di ricorrere al Giudice di pace, portando come prova la foto dell’auto dei Vigili in divieto di sosta. La tesi dell’automobilista era chiara: come poteva essere legittima una multa emessa da chi, nello stesso frangente, violava il codice della strada?
Il Giudice di pace ha accolto questa argomentazione, annullando la multa e sancendo un principio che potrebbe aprire la strada a futuri ricorsi simili. “La sanzione non è valida se il comportamento dell’agente contravviene esso stesso alle norme”, si legge nella motivazione della sentenza.
La decisione del Giudice di pace non si è limitata all’annullamento della multa: il Comune di Fontana Liri è stato condannato a pagare le spese legali sostenute dal ricorrente. Questo aggiunge un ulteriore peso economico e reputazionale per l’amministrazione locale, che si trova ora a dover gestire non solo l’annullamento della sanzione, ma anche la cattiva pubblicità generata dall’accaduto.
La foto della vettura dei Vigili sul marciapiede ha fatto il giro del web, suscitando reazioni accese. Molti cittadini hanno denunciato un doppio standard nell’applicazione delle regole: “Chi dovrebbe far rispettare il codice della strada non può permettersi di infrangerlo” è stato uno dei commenti più frequenti.
La vicenda ha riacceso il dibattito sull’utilizzo degli autovelox e sulla gestione della sicurezza stradale, sollevando interrogativi sulla correttezza dei metodi adottati e sull’effettiva responsabilità delle autorità locali.
Questa sentenza potrebbe rappresentare un precedente importante per altri automobilisti multati in circostanze simili. La questione non riguarda solo l’applicazione del codice della strada, ma anche la credibilità delle istituzioni che lo fanno rispettare.
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