La nocciola della Tuscia sul tetto del mondo con Monia Achille

“Nel 2012, quando abbiamo aperto il laboratorio per il cioccolato qui a Corchiano, ci prendevano per matti”, ci racconta Monia Achille

La vetrina dei Mignon

Prosegue la nostra gita fuori porta e dopo Trevinano (Vt) e La Parolina di Iside De Cesare, di ritorno verso Roma, facciamo una dolce deviazione in direzione Corchiano (Vt), caratteristico borgo medioevale del viterbese. Qui ci aspetta Monia Achille, Pastry-chef e Maître Chocolatier della pasticceria di famiglia Isanti (2 torte Gambero Rosso).

Lassù, in alto, tra i grandi maestri pasticceri

La passione per il cioccolato e l’amore per il suo territorio l’hanno portata ben presto sulla vetta del mondo tra i Maestri Cioccolatieri, pluripremiata agli International Chocolate Awords 2022 nella categoria “Drinking Chocolate” e Campionessa del Mondo l’anno successivo nella categoria “Creme spalmabili” con la sua creazione Me alla nocciola, oltre ad altri premi nella categoria “Praline” con Karkadè e 24K.

Per Monia la svolta arriva nel 2016 quando inizia a frequentare l’International Institute of Chocolate and Cacao Tasting dove diventa chocolate tester di 3° livello e conosce Monica Meschini, guru del cioccolato. Da quel momento inizia la sua scalata al successo sempre affiancata e sostenuta dalla famiglia, in particolare dal marito Emanuele e dai figli. Dal 2018 è anche docente della Gambero Rosso Academy.

Monia Achille con Monica Meschini
Monia Achille con Monica Meschini

Buongiorno Monia, come nasce la tua passione per la pasticceria e quella per il cioccolato in particolare?

Nasce sin da bambina, ho sempre avuto la passione per i dolci ma non avrei mai pensato che diventasse la mia professione. Ho studiato tutt’altro poi con mio marito e i miei cognati nel 2002 abbiamo rilevato il panificio della loro zia ed ho iniziato a fare dolci ma da panificio. C’era un vecchio ricettario dove le dosi erano tutte “q.b.” e lì ho capito che non si poteva lavorare in quel modo così ho iniziato la formazione e siccome non ci bastava abbiamo ampliato il panificio con la pasticceria e la cioccolateria e lì è nato il mio amore per il cioccolato. Nel 2012, quando abbiamo aperto il laboratorio per il cioccolato qui a Corchiano, ci prendevano per matti. I fornitori stessi ci chiedevano se fossimo sicuri e se ci credevamo veramente; evidentemente siamo stati lungimiranti ed oggi il cioccolato è il nostro zoccolo duro.

Quanto è stato difficile fare alta pasticceria e cioccolateria in un paesino così piccolo?

Abbiamo iniziato timorosi perché volevamo stravolgere il mercato della zona, creare la pasticceria mignon, fare cornetti artigianali, introdurre il cioccolato… Abbiamo fatto un grande lavoro di comunicazione, abbiamo educato i clienti alle novità, oggi molti clienti vengono da fuori e questo ci permette di sostenere l’attività.

Hai mai pensato di sbarcare in città? Viterbo o addirittura Roma?

Si, ci abbiamo sempre pensato però abbiamo sempre creduto in questo territorio. Non riusciamo a fare a meno di questo punto vendita, ci siamo nati, crediamo nelle potenzialità di questo territorio e per il momento non ci muoviamo da qua anzi, presto nasceranno nuovi progetti.

Uno dei tuoi obiettivi è quello di valorizzare il territorio. Ci racconti le praline di Fescennium, il cofanetto dedicato proprio a Corchiano?

Io credo che i prodotti siano buoni a prescindere, non sono per il km0 per forza, se un prodotto è migliore di quello che c’è in questo territorio perché non usarlo? Cerco di valorizzare i prodotti del territorio ma ampliando poi l’offerta a prodotti di altri territori. Il cofanetto è un’idea iniziata quest’anno e che proseguirà nel tempo. Studiando il cioccolato mi si è aperto un mondo, ho scoperto che poteva sviluppare e valorizzare tutto, usando ovviamente un buon cioccolato. Così è nata l’idea delle praline che racchiudono all’interno un prodotto o un dolce tipici del territorio; quindi, la nocciola, il moscato, il sambuco di cui il territorio è pieno, ed altri…

Tra i prodotti più amati e utilizzati, sempre presente nella tua vita, la nocciola tonda dolce gentile romana. Che rapporto hai con lei?

A proposito di prodotti del territorio la nocciola romana non è la migliore, la nocciola delle Langhe o la Giffoni sono buonissime; è diversa, è la mia nocciola, ce l’ho nel sangue. Da piccola andavo con i miei nonni a raccoglierla, la vivo e la conosco. Ho scoperto nel tempo come valorizzarla e renderla protagonista dei miei dolci.

Grazie alla nocciola sei diventata campionessa mondiale con la crema spalmabile Me, come nasce e come è fatta?

Sono anche Ambasciatrice Donna della Nocciola Italiana, un riconoscimento che mi è stato dato lo scorso anno proprio per la valorizzazione del prodotto. Grazie alla nocciola ed alla conoscenza del cioccolato ho vinto i vari premi e l’oro mondiale con la spalmabile ME. E’ la mia bambina ed è stato il primo prodotto firmato con il mio nome. Volevo creare una spalmabile nuova e che non desse fastidio ad altri produttori della zona. Prendo una crema per il corpo e mi accorgo che a contatto con la pelle si scioglie, da qui nasce l’idea: perché non creare la stessa cosa con la spalmabile? Alla vista è solida, poi la mettiamo in bocca e si scioglie. C’è un’alta percentuale di nocciola, cacao del Perù e c’è anche del sale sempre del Perù. Si chiama ME perché mi rappresenta totalmente, Monia AchillE, Monia ed Emanuele e poi ci sono i miei ingredienti preferiti la nocciola e il cioccolato.

Hai anche ideato una selezione di preparati per cioccolata calda. Come è fatta e come si prepara la tua cioccolata?

Con i quali ho vinto altri premi! Dare la cioccolata calda solo come prodotto commerciale avrebbe significato sminuire tutto il lavoro che c’è dietro e tutto lo studio fatto prima. Quindi una cioccolata calda diversa, non la solita bustina, una cioccolata fatta con il cioccolato vero e proprio. C’è una selezione delle varie origini del cioccolato, viene creata una forma diversa tipo saponetta che si scioglie nel latte o, per chi preferisce, nell’acqua calda. Anche qui c’è stato un duro lavoro con la clientela, spiegare come è nata, perché è diversa dalle altre, quali sono gli ingredienti… E’ un prodotto completamente naturale che dà valore al cioccolato ed anche in questo caso viene aromatizzato in vari modi.

Tra gli altri prodotti, firmati Monia Achille, c’è anche Vorrei. Di cosa si tratta?

E’ una linea che ho creato due anni fa, è un prodotto nuovo sul mercato, è una marmellata di cioccolato. Un cioccolato lavorato come fosse marmellata. Il nome Vorrei nasce dal rapporto con i clienti. Che siano clienti online o fisici mi piace sempre coinvolgerli nella mia attività. Così dove avergli spiegato il prodotto ho chiesto loro di dare un nome e tra tutti è uscito questo Vorrei che è stata la parola che mi sono più detta durante la creazione di questo prodotto.

In tutto questo come si inserisce la Gambero Rosso Academy? Come è nata questa collaborazione?

Per caso! Io sono una persona estremamente timida, per fortuna c’è mio marito che non è così e crede fortemente in me e mi spinge. Era capitata un’opportunità di una docenza che poi non si fece, mandai ugualmente il mio curriculum ed incuriositi da quello che avevo fatto con il cioccolato mi chiamarono per un colloquio che andò bene. Così iniziai a fare corsi serali amatoriali sul cioccolato, poi sulla pasticceria e poi passai ai corsi per professionisti. Ho scoperto che trasmettere la propria conoscenza agli altri e vedere che imparano mi dà una grande soddisfazione. Oggi lo faccio con più passione e consapevolezza di prima.

Come ci dicevi prima, presto ci saranno importanti novità, sempre qui a Corchiano, cosa ci puoi anticipare?

Il progetto ambizioso è Monia Achille Cioccolato! Un progetto completamente nuovo e per il quale punteremo molto sulla vendita online. Il laboratorio è a 200 mt da qui ed è in fase di costruzione, speriamo di poter partire entro il prossimo inverno. Inoltre, ci sono tante idee per nuove attrazioni in questo negozio ma sono ancora in fase di progettazione e per scaramanzia non ne parlo