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La nuova aggressione del branco a Colleferro: siete favorevoli a più telecamere per la sicurezza?

Colleferro (Roma) è tornata sotto i riflettori della cronaca nera con un episodio che riporta alla mente il tragico omicidio di Willy Monteiro Duarte, avvenuto nel 2020. Nella notte di sabato scorso, un 37enne è stato vittima di un brutale pestaggio da parte di un gruppo di giovani, lasciato a terra in gravi condizioni nella zona della movida cittadina, precisamente in Largo Santa Caterina. L’episodio ha suscitato sdegno e preoccupazione tra i cittadini e le istituzioni, con il sindaco Pierluigi Sanna che ha lanciato un appello alla comunità e alle autorità competenti.
Il ritorno della violenza nel cuore della movida a Colleferro
La notte di sabato si è trasformata in un incubo per un uomo di 37 anni, trovato ferito e sanguinante nella nota zona della movida colleferrina. La vittima sarebbe stata coinvolta in una discussione degenerata in un violento attacco da parte di un gruppo di giovani. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, che hanno trasportato l’uomo in ospedale a Colleferro prima di predisporne il trasferimento in una struttura ospedaliera romana, viste le sue condizioni critiche.
La reazione del sindaco Sanna e il piano per la sicurezza
Il primo cittadino, Pierluigi Sanna, ha espresso la sua indignazione attraverso un post su Facebook: “Sabato siamo precipitati di nuovo nel vortice, nostro malgrado. Dalle ricostruzioni sembrerebbe che dei giovanissimi abbiano picchiato un mio coetaneo per futili motivi, sempre nel quartiere della movida. Io faccio appello pubblico affinché chi ha assistito personalmente ai fatti si rechi senza indugio presso le forze dell’ordine per raccontare e denunciare l’accaduto. Non siamo una comunità omertosa e lo abbiamo sempre dimostrato, soprattutto nelle vicende più delicate.”
Preoccupato per il ripetersi di episodi di violenza, Sanna ha chiesto un incontro urgente con il Prefetto di Roma, che ha accolto la richiesta. Il sindaco ha ribadito l’importanza di rafforzare la presenza delle forze dell’ordine sul territorio, proponendo un incremento degli agenti e dei mezzi disponibili. Inoltre, ha annunciato un investimento di 60.000 euro per l’installazione di 14 nuove telecamere nell’area della movida, con avanzati sistemi di analisi video per supportare le forze dell’ordine nelle attività di prevenzione e indagine.
Sicurezza e videosorveglianza: il dibattito tra i cittadini
L’idea di potenziare la videosorveglianza ha diviso l’opinione pubblica. Molti cittadini vedono nell’aumento delle telecamere uno strumento efficace per scoraggiare atti di violenza e identificare rapidamente i responsabili, ma non manca chi teme un eccesso di controllo e un’invasione della privacy.
“Le telecamere servono, ma non bastano. Bisogna aumentare i controlli, soprattutto nei fine settimana”, sostiene un residente del centro storico.
“Il problema è che i ragazzi si sentono impuniti. Serve una presenza fissa delle forze dell’ordine, non solo telecamere che riprendono e poi si cerca di risalire ai colpevoli”, afferma un altro cittadino.
Alcuni giovani, frequentatori abituali dei locali notturni della zona, temono che l’inasprimento delle misure possa penalizzare chi vuole semplicemente divertirsi senza creare problemi.
“Non siamo tutti delinquenti, ma se la città diventa un luogo militarizzato, la movida morirà e andremo altrove”, lamenta un ragazzo intervistato fuori da un pub.
La necessità di un equilibrio tra sicurezza e libertà
L’episodio di sabato scorso e le conseguenti misure annunciate dal sindaco, pongono Colleferro di fronte a un dilemma comune a molte città italiane: come garantire la sicurezza senza snaturare la vita sociale e la libertà dei cittadini? La risposta potrebbe risiedere in una strategia integrata, che oltre alla repressione della criminalità investa in prevenzione, educazione e coinvolgimento delle nuove generazioni.
Nel frattempo, la cittadinanza attende sviluppi sulle indagini per identificare i responsabili del pestaggio e auspica che la vittima possa riprendersi al più presto. L’ennesimo episodio di violenza ha riacceso i riflettori su un problema che Colleferro non può più ignorare.
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