Opinioni

La pandemia non finisce, come le restrizioni del Governo, il peggiore d’Europa nel gestire la sanità

Si afferma che la pandemia non avrà praticamente fine in tempi brevi. Ciò giustifica l’azione di controllo e manipolazione dei cittadini da parte del governo. Il peggiore d’Europa (secondo i dati dei decessi) nel gestire la sanità pubblica.

Diatribe e confusione sui dati della pandemia

Come preannunciato, l’ultimo DPCM del governo Conte impone ampie restrizioni alla mobilità dei cittadini e agli orari degli esercizi commerciali per tutto il periodo delle festività natalizie, soprattutto nei giorni 24, 25, 26 dicembre e primo gennaio.

Lo scopo dichiarato è quello di abbassare il numero di contagi, che nelle ultime due settimane si sono rialzati. Ovvero, in termini tecnici (ai quali siamo ormai abituati), stabilizzare la curva di distribuzione e poi di farla abbassare. Veramente, ci hanno anche detto che l’indice di contagio Rt è in molte regioni inferiore a 1, il che significherebbe che il rischio si è molto ridotto.

Sembra strano però che sia tanto diminuito dopo un mese e mezzo di condotta generale più cauta, se è vero che a settembre quell’ indice era dappertutto superiore all’unità, in qualche caso anche a 2.

Non sarebbe giustificata la paura eccessiva dei tecnici del CTS e del governo

Però, si dice che se sono calati i contagi, è troppo alto il numero di morti, paragonato con il periodo peggiore, quello dello scorso marzo.

Anzi, è necessario essere più cauti perché il nostro comportamento potrebbe favorire una terza fase della pandemia all’inizio della primavera, peggiore delle prime due.

Sottolineiamo che l’accento è posto pesantemente sul nostro modo di comportarci e di rispettare gli obblighi che ci vengono e ci verranno imposti per il nostro bene. Dobbiamo perciò sentirci in colpa se “favoriremo” il contagio dei più deboli della società.

Insomma, fino all’altro ieri ci è stato fatto sperare che se “faremo i bravi”, cioè rispetteremo il massimo distanziamento fino a restare del tutto isolati in casa, la terza ondata potrebbe non esserci, o almeno essere più leggera.

Le ultime dichiarazioni di medici quali Crisanti, esperti e tecnici, adesso invece confermano che la terza ondata ci sarà sicuramente e sarà uno tsunami!

Allora, a cosa varranno le nostre precauzioni e i nostri sforzi?

Ma anche qui adesso si affrontano aspramente una marea di opinioni: non voglio dire dello scontro tra No vax ed il resto del mondo, no. Proprio all’interno del cosiddetto mondo scientifico ci sono linee divergenti, che non si incontreranno neppure all’infinito.

Chi dice che non si potrà usare subito il vaccino, poiché finora i produttori hanno mancato di trasparenza nella comunicazione dei dati. Inoltre, si dovrebbero conoscerne gli effetti collaterali, per cui occorrerebbero anni. E già ha fatto scalpore la notizia dei pochi casi di reazione allergica in Gran Bretagna.

L’azione delle grandi potenze: accaparramento del vaccino e disinformazione

Intanto, la Russia ha già iniziato forzosamente a vaccinare la sua popolazione con il proprio vaccino, lo Sputnik (bel nome, che sottolinea anche in questo campo la gara tra le superpotenze!), dopo che Putin ha dato l’esempio per primo con la figlia.

Dal canto suo la Cina, che in precedenza diceva di aver risolto il problema del contagio con i suoi metodi di lockdown totale, adesso ha dichiarato di aver usato un proprio vaccino molto efficace, ma di cui noi non sappiamo nulla.

Sempre la stessa Cina, sfruttando subdolamente la notizia diffusa del ritrovamento di tracce dell’infezione in un bambino di quattro anni ricoverato in Lombardia nel settembre del 2019, vorrebbe addossare a noi l’origine della pandemia.

E’ bene ricordare allora che quando si parlò del mercato di Wuhan, furono i cinesi a fornire agli esperti occidentali campioni da loro stessi raccolti per l’analisi.

Il comportamento della Cina e l’indagine del NYT

Quei campioni erano stati presi dai loro tecnici una mattina. La notte precedente una squadra di uomini, vestiti con tute come astronauti erano entrati nel mercato senza preavviso e disinfettato tutto.

Successivamente, agli inizi di quest’anno, c’è stato un accordo tra Cina ed OMS per costituire squadre di esperti allo scopo di indagare sull’origine dell’infezione a Wuhan. Però, la Cina ha sempre preteso di vagliare ed approvare i tecnici proposti dall’OMS.

A marzo poi, il dr. Gao, responsabile del CDC (Centro cinese per il controllo del morbo epidemico), dichiarò che il virus poteva avere avuto origine altrove, e magari successivamente essersi amplificato a Wuhan.

Tutti questi oscuri fatti sono stati riportati in una lunga indagine sul New York Times : In Hunt for Coronavirus Source, WHO let China take charge, riportata sul nostrano Huffington Post con il titolo: L’indagine farsa dell’OMS sulle origini del coronavirus il 4 novembre scorso.

L’azione del nostro governo. Restrizioni e ammonizioni

Così, eccoci ai nostri giorni.

Alla gara fra grandi potenze per prenotare, cioè accaparrarsi, centinaia di migliaia di dosi di vaccino dalle società che, nonostante i problemi, lo produrranno per prime.

Gli USA hanno iniziato a vaccinare la popolazione con il Pfizer, avendo prenotato anche il Moderna. Il Regno Unito continuerà con il prodotto dell’Astrotzeneca, dopo la verifica sulle reazioni allergiche.

Nel frattempo è arrivato il via dall’agenzia nazionale americana del farmaco, la Food & Drug Adiministration, per Pfizer e Moderna. Ora si richiede il giudizio dell’europea EMA.

Ben ultimi arriviamo noi italiani, che perderemo 40 milioni di dosi a causa dei ritardi nella verifica dei vaccini di Astrotzeneca e Sanofi-Gsk. Il nostro ineffabile Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e membro del CTS, ha dichiarato che comunque “offriremo a tutti gli italiani il vaccino per la fine dell’estate”.

Ma come arriveremo all’estate?

Le direttive del governo realizzano il controllo e l’indottrinamento individuale

Ovviamente, obbedendo senza discutere alle direttive del governo giallorosa. Secondo le quali dovremmo stare quasi continuamente tappati in casa indossando continuamente la mascherina.

Nei giorni di Natale e Capodanno inoltre riunirci in pochissimi congiunti, meglio se meno di sei.

Non so con che spirito e come mangeremo, però ci si raccomanda pure di non azzardarci ad avvicinare una posata ad un piatto comune. Inoltre, nel bagno ognuno dovrà usare un suo asciugamano.

L’assurda puntigliosità di queste regole, proposte come suggerimento, arriva perfino a toccare la nostra vita intima. Ricordo che già un mese fa l’ex avvocato del popolo disse: “certo, non manderemo mica i carabinieri a casa a controllare i cittadini!”. Ci mancherebbe anche questa…

Eppure parecchi del governo, soprattutto coloro che ci danno più Speranza, sarebbero favorevoli.

L’invito a denunciare situazioni anomale

Sotto queste espressioni c’è anche l’invito ai cittadini a denunciare situazioni “anomale”, come si è fatto sempre nei regimi totalitari, in cui ognuno doveva spiare e controllare l’altro.

Così il preteso controllo della pandemia si trasforma nel controllo dei cittadini.

Ma c’è di più. Si impongono regole di comportamento che devono essere accettate come giuste e necessarie anche oltre la situazione contingente, poiché “dobbiamo imparare a convivere con il virus”, si è detto. Inoltre, una simile situazione emergenziale si può sempre riproporre, ed è bene essere pronti ad affrontarla. Pertanto dobbiamo imparare a comportarci, assimilare le regole e i modi di eseguirle.

Ciò facendo, saremo portati ad interiorizzare senza discuterla, poiché la riterremo giusta, qualsiasi norma ci venga imposta per il nostro bene primario, la salute.

Anzi, sembra che questo fenomeno si stia già realizzando, se è vera l’indagine a campione secondo cui gli italiani sono propensi a cedere parte della loro libertà ad un governo autorevole in cambio della tutela della salute fisica.

Da parte mia, non darei troppo credito ai sondaggi d’opinione, sempre variabili “qual piuma al vento”. Quel che mi preoccupa è però l’espressione a favore di personaggi pubblici, che non sono soltanto i cosiddetti influencer dello spettacolo e dei social, che purtroppo hanno seguito.

Il preoccupante sostegno alla linea governativa da attori, giornalisti e scrittori

Soprattutto mi preoccupa il sostegno alla linea governativa offerto da tanti personaggi della cultura: attori, giornalisti e scrittori anche di un certo valore, che non soltanto giustificano la loro posizione, ma classificano “di destra” o negazionista chiunque esprima un discorso critico.

E’ la posizione, più volte richiamata, dell’intellettuale politicamente corretto, che è il miglior servo del sistema in cui viviamo oggi.

A mio modesto parere, chi si sforza di usare l’intelletto e la conoscenza deve necessariamente criticare lo stato attuale delle cose, per aprire ad un rinnovamento. Mai adagiarsi sul presente, tanto più se dominato dal Potere forte della tecnocrazia finanziaria.

Infine, credo sì che la salute fisica sia importante, ma non valga molto senza la libertà di giudicare e di scegliere. Chi ci governa finge di interessarsi alla nostra salute per poterci guidare meglio.

Foto dal sito del Governo

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Stefano Marafini

Nasce nel 1950 ad Artena, dove vive tuttora. Ha studiato Fisica all’Università La Sapienza di Roma. Dopo un’esperienza lavorativa, si è laureato in Fisica nel 1984. Ha insegnato in alcuni istituti tecnici e licei scientifici della provincia di Roma.

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