È stato ufficialmente approvato all’unanimità dal Senato, la legge che dichiara la parità salariale tra uomo e donna.
La legge, a firma di Chiara Gribaudo, prevede alcune modifiche al codice sulle pari opportunità tra i due generi, in ambito lavorativo.
Una legge nata per ridurre il cosidetto “gender gap” e che estende la sua applicazione anche alle piccole aziende.
“Rispetto della parità di genere, in tutte le scelte che riguardano lavoratrici e lavoratori, e trasparenza”: questi i valori su cui fa leva il nuovo testo unico, nella consapevolezza che senza una concreta attuazione dell’uguaglianza tra donne e uomini, non potrà mai esserci un effettivo sviluppo sostenibile e innovativo.
Nel mirino sono stati presi in esame i trattamenti che “per ragione del sesso, delle esigenze di cura personale o familiare, dello stato di gravidanza nonché di maternità o paternità, anche adottive“, pongono o possono porre le lavoratrici in “posizione di svantaggio rispetto alla generalità degli altri“, ostacolandone eventualmente, l’avanzamento di carriera.
Nella nuova legge si tratta anche di imprese più piccole. Per aumentare la trasparenza, viene ampliato dalle imprese con più di 100 dipendenti, alle imprese dai 50 dipendenti in su, l’obbligo di presentare il rapporto periodico sulla situazione del personale maschile e femminile.
Sarà necessario compilare un rapporto sulla situazione del personale che conterrà indicatori specifici sui salari, sugli inquadramenti, sui congedi e sul reclutamento.
L’elenco delle aziende che trasmetterà il rapporto, e quello di chi non lo trasmetterà, sarà reso pubblico: i dati potranno così essere così consultabili sia dai lavoratori, che dai sindacati e dagli ispettori del lavoro, con delle sanzioni previste fino ad un ammontare di 5 mila euro, in caso di mancata o fallace trasmissione dei dati.
In conclusione, verrà inoltre estesa alle aziende pubbliche, la normativa delle legge Golfo-Mosca sulle quote rosa negli organi collegiali di amministrazione delle società quotate.
La presidente della commissione, Susy Matrisciano dichiara: “Si tratta di un risultato cruciale per la vita di tante lavoratrici e lavoratori [..] è il primo passo verso obiettivi ancora più ambiziosi”.
Un segnale positivo quindi, nonchè un importante traguardo che fa sperare in un futuro maggiormente inclusivo, a favore di una sempre più florida crescita economica, ma sopratutto sociale.
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