La Polizia Locale replica al senatore Matteo Salvini: “metodi cialtroneschi”

Marco Milani, “Definiamo sconcertanti le parole dell’ex Ministro dell’interno Salvini”

Marco Milani, Polizia Locale

L’intervento del senatore Salvini alla trasmissione “Non è l’Arena” andato in onda sull’emittente La7, lascia basiti gli uomini e le donne delle Polizie Locali che in queste settimane sono al fianco di Poliziotti, Carabinieri e Finanzieri a vigilare sulle zone rosse e in tutti i territori per il rispetto delle limitazioni dei DPCM emergenziali dovuti al Coronavirus.

Per l’Ugl-Pl si offende anche la memoria dei 4 colleghi deceduti per aver
contratto il virus e delle centinaia che giorno dopo giorno risultano positivi lavorando in strada spesso senza i dovuti dispositivi di protezione. “Definiamo sconcertanti le parole dell’ex Ministro dell’interno Salvini, che in una personale disamina sulle forze da adibire al controllo delle ‘zone rosse’, ritiene idonee le forze come Polizia, Carabinieri ed Esercito e non certo Polizie Locali, il cui contributo al contenimento della diffusione della Covid-19, viene paragonato a quello degli ausiliari del traffico”, dichiara Marco Milani Coordinatore romano della Ugl-Pl.

A sorprendere di più non è tanto, e non solo, la mancata conoscenza di come, nelle aree metropolitane, come ad esempio Roma con i suoi 300 posti di controllo giornalieri, siano oggi le Polizie Locali a garantire in maniera
numericamente importante, la presenza dello Stato sul territorio
prosegue il sindacalista ma che tali affermazioni, perfettamente in linea da cialtroneschi metodi da prima repubblica, provengano da chi in
campagna elettorale, non perde occasione per indossare una maglietta con il logo o promettere una legge di riforma, che riconosca diritti e meriti della categoria”.

Replica anche il Segretario Provinciale di Roma della Ugl Autonomie, Sergio Fabrizi: “Sconcerta poi che il leader di un partito che ha sempre rivendicato il federalismo, denigri Sindaci, Governatori regionali e
la polizia del territorio locale. L’affermazione che i poliziotti locali (non più vigili urbani dal 1986, sig. Senatore) non siano all’altezza di garantire i confini di una zona rossa sanitaria (e non di guerra), stride paradossalmente con i riconoscimenti ed apprezzamenti rivolti fino ad ora alla categoria dal Presidente della Repubblica, dal Capo della Protezione Civile e da diversi Prefetti e Questori dello Stato, oltre all’apprezzamento quotidiano riscosso da semplici cittadini”
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