Cronaca

La pubblica amministrazione e il servizio ai cittadini, disabili inclusi

Riceviamo questa lettera da un nostro lettore e pubblichiamo:

“Sono il Sig. Elio Scagnetti, studio all’Università di Roma alla facoltà di Giurisprudenza, al corso di Diritto e Pubblica Amministrazione. Mi piace svolgere ricerche di storia dell’amministrazione Italiana del periodo che risale dal 1861 al 1993. Nel 1992 ho svolto un servizio al Comune di Nepi. Dopo l’Unità d’Italia, avvenuta nel 1861, ci sono state varie leggi e riforme molto importanti, tra cui quella dell’allora Ministro Alfredo Beccarini che propose nel 1878 un disegno di legge che diventerà poi la legge 5 Luglio 1882 n.874, con la quale verrà riordinato il Genio civile. Il 25 Luglio sempre dello stesso anno il parlamento votò la Legge sulle Bonifiche con la quale si prosciugarono i terreni paludosi e si combatté in quel modo la malaria; nel 1879 la Legge sulle ferrovie. Nel 1887 morto Agostino De Pretis, il successore fu Francesco Crispi alla carica di Presidente del Consiglio. De Pretis ha governato in due riprese: la prima dall’Agosto 1887 al Febbraio 1891, la seconda dal Dicembre 1893 al Marzo 1896. Dagli ultimi mesi del 1887 si diede inizio a un’ampia manovra che affrontò il problema dei pensionamenti, i trasferimenti, le promozioni; Crispi “era convinto che fare delle buone leggi volesse dire amministrare bene e aveva ragione”.

Con l’età di Giolitti, dal 1900 al 1914, in Italia decollò l’amministrazione pubblica. Nei primi venti anni dopo l’unità c’era un numero piuttosto modesto di impiegati pubblici, una spesa statale poco rivelante e le funzioni pubbliche non erano particolarmente sviluppate, soltanto nel trentennio 1881 – 1911 il personale aumentò, la spesa statale cominciò a crescere e alcune funzioni pubbliche prima marginali divennero importanti. Questo periodo, coincide con il decollo industriale, dopo la crisi di fine secolo toccò a Giovanni Giolitti guidare la silenziosa trasformazione dello Stato in risposta alle nuove sollecitazioni provenienti dell’economia. Nel 1866 i comuni italiani erano 7700 e i funzionari più importanti erano i Prefetti di quel tempo, ad esempio: il Conte Amedeo Nasalli, Giacinto Scelsi, Giuseppe Gadda, Andrea Garlenda e molti altri.

Il Commissario prefettizio è nell’ordimento giuridico Italiano, indica un organo monocratico di amministrazione straordinaria del comune o della provincia, è previsto dall’art. 141 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n.267.

IL Dott. Gadda fece un programma di tutela che riguardava sia le persone anziane che i disabili e un esempio del suo lavoro si può vedere proprio nel Comune di Nepi, poichè fu lui a costituire la Provincia di Viterbo mettendo insieme pochi comuni.

Oggi la Pubblica amministrazione ha ancora molto da lavorare sul fronte dei servizi al cittadino. E negli enti locali alcuni sono virtuosi, cito per esempio ancora il Comune di Nepi, ma altri dimostrano con il loro comportamento di essere insensibili. quello di avere nessuna attenzione nei confronti dei cittadini in generale e ai disabili inparticolare è un fenomeno diffuso ma sottovalutato, è un fatto grave non salvaguardare il cittadino e sopratutto chi ne ha più bisogno.

Segnalo il libro che ho curato personalmente: “Informatica e Telecomunicazione” – Edizione da Simple, che è un supporto tecnico per Tutor e insegnamento ai disabili e alla società e sono trattati argomenti riguardanti: Italiano, Storia, Inglese, Tecnologie e progettazione di sistemi informatici, storia di informatica World Wide Web – Berners-Lee, Informatica e Gestione e Progettazione Organizzazione Aziendale, Mappe concettuali, Giosuè Carducci nel 1835 – 1907, BELLE ÉPOQUE, telecomunicazione e informatica argomenti Firewall – DMZ – PEC, il modello E/R e la storia dei personaggi come Enrico Fermi. Il testo è rivolto maggiormente ai disabili”.

Redazione

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