Matteo Renzi. Di nuovo lui. Quello che aveva detto che avrebbe lasciato la politica, se avesse perso il referendum del novembre 2016 sul cambiamento, anzi sullo stravolgimento, della Costituzione. E che poi il referendum l’ha perso malamente (che se fosse stata una partita di tennis era finita 6-0, 6-0, 6-0) ma della promessa se n’è infischiato. Sai com’è: lo ‘spirito di servizio’… Tipo la Boschi che si è candidata a Bolzano e ha dichiarato che lei non voleva, ma che il partito gliel’aveva chiesto e lei, con immaginabile sofferenza, aveva acconsentito. Che poi il seggio, lassù, fosse molto più sicuro che altrove era, si capisce, una mera coincidenza.
Matteo Renzi che è in caduta libera ma non si rassegna. Ha sbriciolato il PD, dopo l’effimero successo alle Europee del 2014, è diventato la caricatura di se stesso, aiutato in questo dalla fulminante imitazione di Crozza ma favorito dal fatto che lui è caricaturale di suo, e adesso è lì che si arrovella su come fare per acchiappare di nuovo un ruolo di primo piano. Ideona: mi scuso con Berlusconi per il troppo accanimento del passato, e vedrai che insieme troviamo il sistema di rimetterci in sella. Due furbacchioni is meglio che one.
Ideuccia: me la prendo con il governo Lega-M5S perché il PIL, nel terzo trimestre di quest’anno, è calato rispetto a quello precedente. Sai che faccio? Li accuso di aver bloccato la crescita – la Santa Crescita che toglie i peccati dal mondo, e pazienza se ad arricchirsi sono i già ricchi – e intono il De Profundis.
“In questi sei mesi il segno dell’economia è passato da più a meno, il PIL è negativo dopo 14 trimestri di crescita consecutiva, la fiducia delle imprese è crollata. Dovevano abolire la povertà, ci hanno riportato in recessione”.
In realtà la situazione è un po’ diversa. Un bel po’ diversa. Come scrive Repubblica, che certo filogovernativa non è, il PIL “è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e aumentato dello 0,7% rispetto allo stesso trimestre del 2017”.
E d’altronde, caro Matteuccio da Rignano sull’Arno, a essere peggiorato è il quadro internazionale. E per di più, caro il nostro ex boyscout dal sorriso facile, e dal sogghigno incombente, dovrebbe esserti chiaro che mentre a te hanno spianato la strada, essendo le tue riforme in stile Jobs Act nelle grazie di Juncker & Partners, il nuovo governo lo stanno ostacolando in tutti i modi. Yes, Matthew: quando si decide di cambiare strada e si entra in contrasto con i potentati finanziari internazionali, qualche contraccolpo lo devi subire.
Se hai il coraggio di esporsi, si intende.
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