“La scala” al Teatro De’ Servi. Tutti pronti a salire?

“La scala” è un vero e proprio duello a sei, dal ritmo serratissimo, che si consuma durante un cocktail

Teatro De' Servi dal 21 febbraio al 12 marzo 2017 Laros-#MaiNaGioia Spettacoli Matteo Fiocco presentano "La scala", tutti pronti a salire? La freschissima commedia di Giuseppe Manfridi diretta da Michele La Ginestra, con Andrea Dianetti (Nicolò), Barbara Clara (Elvi), Gabriele Carbotti (Mirko), Marina Marchione (Miriam), Fabrizio D’Alessio (Corrado), Samantha Fantauzzi (Terry), Costumi Marco Della Vecchia – Scene Augusto Sandri.

Dopo lo straordinario successo di pubblico e di critica ottenuto nella passata stagione torna “La scala”, la nuova esilarante commedia  tratta dall’ultimo capolavoro del drammaturgo più rappresentato al mondo Giuseppe Manfridi e per la regia firmata dall’estro di Michele La Ginestra.

"La scala" è un vero e proprio duello a sei, dal ritmo serratissimo, che si consuma durante un cocktail organizzato per festeggiare la ristrutturazione di un seminterrato al Nuovo Salario di cui hanno da poco preso possesso Mirko e Miriam.

Con loro, una coppia di vecchi amici (Corrado e Terry) e un’altra coppia da poco conosciuta (Nicolò ed Elvi) che abita nello stesso palazzo. Fiore all’occhiello dell’approssimativo restyling, una scala che collega direttamente il seminterrato col marciapiede di fuori. Un estroso escamotage ideato per evitare, a chi debba entrare e uscire, complicati giri nel cortile esterno. 

Le tre coppie si comportano come se stessero a un ricevimento della regina Elisabetta: complimenti mirabolanti, mondanità al limite dell'enfasi, smancerie esagerate, finché una piccola scintilla incendia una polveriera di emozioni represse, offese e malintesi che risvegliano vecchi scheletri tenuti nascosti nell'armadio, antichi rancori che colgono l'occasione per riemergere e colpire duro.

E sarà la scala a svolgere un ruolo determinante in questa guerra senza esclusione di colpi. La scala come simbolo, la scala come elemento architettonico, la scala come collegamento fra i piani bassi e i piani alti, insomma una vera e propria protagonista illuminata dalla pirotecnia dei dissapori umani.

Note di regia: Quando mi hanno chiesto di dirigere dei giovani attori in un testo di Giuseppe Manfridi, non ho esitato a dire di si; in primis perché adoro la scrittura di Manfridi, diretta, snella, impregnata di “quotidianità”,un testo profondo ed, al contempo, brillante. Poi, dirigere dei promettenti e validi trentenni, è un toccasana contro l’invecchiamento…mi è sempre piaciuto mettere a disposizione dei colleghi più giovani la mia esperienza, ed è un piacere, ed un privilegio, sentirsi così ascoltati…cresceranno anche loro, ma per il momento me li godo, mentre “pendono dalle mie labbra”! Da ultimo, mi intriga il fatto di far vivere, e rendere protagonista, una scala, metafora di mille nostre incomprensioni…sarebbe la prima volta per me, un oggetto inanimato, padrone della scena! Chissà non ci stupisca con la sua interpretazione. In ogni caso, riuscire a farvi ridere, con intelligenza ed originalità, è il risultato che ci prefissiamo…e le premesse ci sono tutte! Michele La Ginestra

Teatro de’ Servi Roma – via del Mortaro 22 (ang. via del Tritone)

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