Cronaca

La sfida alla politica di un giovane italiano di oggi, emigrato per necessità

Giordano M, giovane romano, fa parte di una nuova generazione di emigrati ed emigrate dei nostri tempi, partito per necessità.

Tempo di andare e lasciare il Bel Paese

La storia dell’emigrazione degli italiani ci porta indietro nel tempo, tra il 1876 e il 1985, quando più di 30 milioni di italiani lasciarono il Bel Paese. L’epoca della grande emigrazione si concluse nel 1915, poi rallentò per riprendere nel periodo post bellico. Nella seconda grande ondata i flussi migratori vennero spesso agevolati da veri e propri accordi tra i Paesi, come quello con la Germania, bisognosa di mano d’opera.

“Oggi -precisa Giordano– si emigra spinti da altre ragioni, legate ai difetti di un sistema scolastico e universitario che non prepara e non accompagna a un mercato del lavoro, chiuso appunto ai nuovi ingressi e invece molto propenso allo sfruttamento”.

Pensi alle ragioni che ti hanno spinto a partire e a cosa potrebbe convincerti a tornare?

“Oggi non esiste una condizione che suggerisce il ritorno in Patria, quello che posso fare è parlare della mia di esperienza. E’ stata una decisione complessa non sempre piacevole, intrisa da dubbi, incertezze, ma anche da gratitudine per chi mi ha accolto. Perché le esperienze che ho vissuto, andando via, mi hanno formato come persona. Certo c’è anche un po’ di amarezza perché in fondo non l’ho sentita mai come una vera e propria scelta. Quello che vorrei accadesse in futuro è che partire diventasse una scelta e non l’ultima spiaggia, dopo anni spesi a cercare una stabilità che oggi in Italia non esiste.

Ci sono solo lavori incerti e quindi una indipendenza costantemente messa in discussione. La politica non si impegna e non investe nelle generazioni più giovani, anzi le abbandona a se stesse e addirittura le colpevolizza nel momento in cui cercano delle alternative fuori dall’Italia. Invece di sentirsi dire di non andare via -conclude Giordano- vorrei che si dicesse perché dover restare e si dimostrasse per quali motivi ne varrebbe la pena….”

Manlio Milana

Nato a Roma nel quartiere popolare di Centocelle il 5 luglio 1956, diplomato perito industriale, ex allenatore di base diploma UEFA B settore tecnico FIGC, ex libraio, scrive dei fatti in cui si imbatte ogni giorno.

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