La veggente di Trevignano, dalle stimmate al rito del sonno
A qualcuno tra noi manca il senso della misura, del che cosa è divino e cosa è spirituale e cosa invece è volgare, meschino, bigotto
Gisella, alias Maria Giuseppa Scarpulla, sedicente veggente della statua della Madonna di Trevignano, doveva inventare sempre nuovi show per sedurre il pubblico di fedeli creduloni che ne seguivano le gesta. Un ex fedele svela i trucchi per convincere chi guardava a credere alle visioni.
Le (false) stimmate che nessuno ha mai visto
Come ogni anno, a ridosso della Pasqua e della passione del Cristo, la veggente compare ai suoi seguaci con guanti e, lo scorso anno, sulla sedia a rotelle perché, dice lei stessa che le compaiono le stimmate e le ferite sanguinante le impedirebbero di camminare. Su Fanpage un interessante resoconto della vicenda della presunta veggente racconta “Scarpulla ha anche raccontato di come durante le settimane che precedano la Resurrezione subisca “attacchi” dal diavolo, che “la colpisce, afferra e solleva da terra”. Lo ha dichiarato in passato e a dire die suoi fedelissimi sta accadendo anche in questi giorni. Sofferenze che diventerebbero più intense la Settimana Santa e tutti i segni scomparirebbero con la Pasqua, 31 marzo“.
Peccato che la donna, abbia rifiutato di mostrare i segni su mani e piedi e sia fuggita alle domande dei giornalisti appena dopo il rosario. Inoltre, rifiuta categoricamente di farsi esaminare per comprendere la natura delle sedicenti piaghe che comparirebbero a ridosso della morte di Gesù.
La veggente di Trevignano e il rito falso del sonno
Sono felice che venga fatta chiarezza sugli avvenimenti che riguardavano Gisella, la sedicente veggente della Madonna di Trevignano, al secolo Maria Giuseppa Scarpulla. Certo Gisella viene meglio nel mondo dello spettacolo, perché signori cari, di show si tratta o se preferite, forme diverse per accalappiare persone ingenue, facili a credere a eventi soprannaturali.
Su Mattino Cinque News, Canale 5, hanno intervistato un ex fedele, il signor Luigi Avella, il quale, bontà sua, ci ha svelato, oltre alle truffe di cui sappiamo da tempo, altri retroscena sui riti magici inventati dalla visionaria Maria Giuseppa. Uno in particolare: il rito del sonno. Era il momento in cui, tramite imposizione delle mani, il malcapitato fedele doveva ricevere l’estasi dello Spirito Santo, talmente forte da provocare lo svenimento collettivo rapido.
Il Rito del Sonno: doveva scendere lo Spirito Santo e invece fingevano di addormentarsi
Resto sempre affascinato dalla grandiosità della mente umana, che riesce a credere alle cose più assurde e ad auto condizionarsi, fino al punto da incidere sugli stessi riflessi neurologici, in qualche caso. Altre volte sono proprio truffe. Da questo punto di vista, uno dei più indagati nella scienza psicanalitica, può succedere veramente l’inverosimile a un corpo umano, sotto l’influenza mentale del proprio cervello.
Al punto da credere che vi sia l’intervento di una qualche forma di essere superiore. Gli sciamani curavano le malattie con canti e preghiere, fumi e imposizioni delle mani. Il pensiero magico agisce, da millenni, segue l’evoluzione dell’homo sapiens senza mai abbandonarlo. Tutt’ora nel XXI secolo, c’è chi crede alle Madonne che piangono, alle apparizioni luminose, ai richiami con le voci interiori, come quel Giovanni Barreca che ad Altavilla Milicia (Palermo), con la complicità della figlia di 17 anni e altri due confratelli della Chiesa evangelica, ha massacrato moglie e figli, perché erano posseduti da Satana.
Strane Madonne che non appaiono mai in contesti importanti
Mi vien da fare una riflessione. Questi veggenti, invasati, predestinati, unti dal signore, sempre ci forniscono un quadro tragico dell’umanità, preannunciano apocalissi, il ritorno di Satana, disastri e le statue delle madonnine in ceramica o gesso, sono costrette a lacrimare liquidi prossimi al sangue e comunque -se analizzati- non umani. Mai una Madonna che sorrida, che porti un messaggio di pace e di amore, mai che utilizzi le sue frequenti apparizioni in consessi più importanti, che ne so, alle Nazioni Unite, davanti alla Von der Leyen, a Putin, al Papa, a Salvini che pure se ne dichiarava fedele seguace, come faceva con Putin, o almeno così succedeva qualche tempo fa, sperando in aiuti elettorali che sono venuti meno.
“Fingere uno svenimento quando lei mi imponeva le mani”
Avella ha spiegato a “Mattino Cinque News” di aver partecipato in prima persona a questo rito del sonno: “Lei mi metteva la mano sulla testa e io non sentivo nulla, sentivo solo la mano sulla testa e poi all’improvviso…”, racconta all’inviato Paolo Capresi, “dovevo fingere uno svenimento”. “Gisella sosteneva che tramite la sua santità sarebbe stata in grado di fare entrare in trance grazie allo Spirito Santo. Imponendo le mani e pregando: io solo una volta sono caduto a terra durante questa pratica, per far piacere alla veggente“.
Parlando in collegamento con la conduttrice del programma Federica Panicucci, Avella poi ha aggiunto: “Questo rito è stato copiato da quelli che vengono eseguiti a Medjugorje. Io per farla contenta sono caduto a terra anche io, in realtà sono sempre stato sveglio. Gisella inscenava questo rito del sonno. Ero così lucido che una volta mi sono accorto che il marito della veggente, Gianni Cardia, che si era sottoposto a questa pratica ed era caduto dopo di me, non riuscì a trattenersi dal ridere. Ricordo che lei ci era rimasta male”.
Peggio ci sarà rimasto Paolo Brosio, se ha visto l’intervista su Canale 5, lui che a Medjugorje compie visite continue.
Perché certa gente preferisce credere a mitomani e a truffatori?
Che bisogno c’è, nella gente, di credere a certi teatrini? Cosa spinge persone dotate di coscienza, senso di responsabilità e, credo, una grande sensibilità umana, a farsi fregare così facilmente da una falsa veggente? Me lo chiedo sempre perché le occasioni di fare del bene, di comportarsi da veri cristiani, di seguire la parola di Gesù non mancano, purtroppo, nella vita. Di gente che ha bisogno di aiuto, di affetto, di parole gentili, di essere accolta e ascoltata ce n’è a dismisura.
File intere alle mense Caritas, barboni agli angoli delle strade, immigrati senza un tetto e un lavoro, senza una dignità, gettati all’ingresso della Stazione Termini o della Stazione Centrale di Milano. Perché queste persone preferiscono seguire le ciarlatane e non comportarsi da cristiani? Cosa le induce a credere che Dio possa parlare a qualcuno, che la Madonna preferisca apparire in contesti improbabili anziché recarsi a Gaza, a Kiev o ai funerali di Navalny o al carcere inglese dov’è rinchiuso ingiustamente Assange. Perché dovendo intervenire non lo faccia direttamente con un potente della terra, invece che con casalinghe insoddisfatte e commentatori televisivi?
Si confondono il divino con il bigottismo irreale
Per dissacrare la montatura del concetto di cos’è vero, reale e immaginifico al tempo stesso, Carmelo Bene, noto provocatore teatrale, che tanto manca alla nostra depressa cultura italiana, una volta pubblicò un libro dal titolo esplicito: “Sono apparso alla Madonna!” ovvero una forma di autobiografia, “rischiosissima, immaginaria e reale a un tempo“, fondata “sul proprio non esserci, sull’abbandono, sulla mancanza“. Ecco a qualcuno tra noi manca il senso della misura, del che cosa è divino e cosa è spirituale e cosa invece è volgare, meschino, bigotto pur se popolare. Per questo oggi in tanti si confortano comprando il libro del generale Vannacci. Chissà se poi lo leggono, tanto sono disabituati, credo, alla lettura.