Altra sconfitta per la Virtus Roma, che stavolta tocca il fondo e perde ampiamente anche con Pesaro: al Palazzo dello Sport finisce 69-84.
Dopo i problemi societari degli scorsi giorni, con gli stipendi che dovrebbero essere stati garantiti ai giocatori (o almeno si spera), per i tifosi virtussini arrivano brutte notizie anche dal campo, dove si palesa una squadra in evidente inferiorità tecnica rispetto alle concorrenti.
Urge ora un intervento sul mercato, per rimpiazzare il non ancora sostituito Evans e rimpolpare un roster che attualmente può ruotare solamente 7 giocatori, un numero inaccettabile per una squadra di A.
Com’è noto, tutto ciò dovrà essere compatibile con la situazione societaria (ancora in attesa di sviluppi) e l’eventuale volontà da parte del Presidente Toti di mettere una toppa alla situazione.
Di certo, però, non è pensabile che la Virtus possa continuare in questa direzione se vuole evitare un ritorno in A2.
Virtus Roma 69 – 84 Pesaro (14-18, 32-40; 49-63, 69-84)
Virtus Roma: Baldasso 17, Robinson 14, Campogrande 5, Bean 16, Wilson 6, Hunt 6, Farley ne, Telesca ne, Cervi 2, Hadzic 3, Biordi ne.
Coach: Bucchi
Pesaro: Filipovity 11, J. Robinson 16, Massenat 17, Tambone 2, Basso, Drell ne, Filloy 7, Serpilli ne, Zanotti 3, Mujakovic ne, Delfino 12, Cain 16.
Coach: Repesa
LA PARTITA
L’approccio di Roma non è dei migliori: Pesaro ne approfitta e dopo 8′ è già sul +11, costringendo coach Bucchi al timeout. La Virtus torna sul parquet con una faccia diversa e con applicazione in difesa riesce a ricucire lo strappo, chiudendo il primo quarto sul punteggio di 14-18.
Nel secondo periodo i padroni di casa alzano nuovamente il piede dall’acceleratore, si scatena dunque Carlos Delfino. L’argentino classe 1982 realizza 8 punti in fila e riporta i suoi intorno alla doppia cifra di vantaggio.
La Virtus accusa il colpo e scivola fino al -15, salvo poi accorciare di nuovo e andare al riposo, con una tripla di Hadzic, sul 32-40.
Al rientro dall’intervallo Pesaro dilaga e tocca anche il +20 (36-56) con una tripla di Filipovity. Come in precedenza, Roma rialza la testa dopo il timeout e torna sul -10, stavolta anche grazie all’utilizzo della zona in difesa. Gli ospiti sembrano tuttavia ancora in controllo della gara: il terzo quarto si chiude sul 49-63.
Nel quarto periodo la Virtus prova a rientrare prepotentemente in partita. L’intensità in difesa sale, e due triple di Beane portano Roma sul -8. Il tentativo di rimonta si dimostra però un fuoco di paglia, con Pesaro che ben presto ritrova confidenza col canestro e torna in abbondante doppia cifra di vantaggio, riuscendo a gestire fino al termine della gara.
Suona la sirena: Virtus Roma 69 – 84 Pesaro.
*Articolo a cura di Paolo Nazzaro.
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