Labico, fa discutere il progetto di parcheggio al posto della zona industriale
Antonio Dell’Omo: “Sussiste un legame di parentela tra le proprietarie e un Consigliere comunale di maggioranza”
Riceviamo e Pubblichiamo una nota stampa dal consigliere comunale di minoranza del Comune di Labico Antonio Dell’Omo, in merito alla delibera del progetto preliminare di parcheggio nel Consiglio Comunale del 30 luglio 2019, al posto della zona industriale.
La nota: “A seguito dell’approvazione al consiglio comunale del 30 Luglio 2019 di delibera riguardante progetto preliminare richiesto da 2 private cittadine ed afferente variante urbanistica di area sita in Labico, venivo a conoscenza della possibile sussistenza di legame di parentela tra le proprietarie (nonché richiedenti) dell’area interessata ed un consigliere comunale appartenente alla maggioranza che sostiene l’amministrazione comunale di Labico. Operavo richiesta di indicazioni specifiche all’ufficio servizio demografici del comune di Labico senza ricevere alla data attuale risposta, riuscendo ad operare a seguito di informazioni fornite da un cittadino, completa ricostruzione anagrafica della vicenda, evincendo che una delle 2 proprietarie del terreno oggetto di discussione con punto 2 all’ordine del giorno del consiglio del 30 Luglio 2019 è in legame di parentela nel 4° grado (secondo le previsioni dell’articolo 74 e seguenti del codice civile) con il consigliere comunale Lorenzon Giulia”.
“Nella serata del 4 Agosto 2019 depositavo quindi al protocollo comunale mezzo pec richiesta con carattere d’urgenza volta all’annullamento in autotutela secondo le disposizioni vigenti della delibera nr. 27 adottata a seguito della discussione del predetto punto 2, non avendo il consigliere interessato operato astensione da discussione e votazione sul punto come previsto dall’articolo 78 comma 2° del testo unico enti locali, circostanza che di fatto vizia in forma irrimediabile la validità della delibera adottata. Nonostante l’urgenza della richiesta indirizzata per la parte politica al Sindaco pro tempore ed al presidente del consiglio comunale, non ho ricevuto alcuna risposta nella giornata del 5 Agosto, apprendendo nella medesima serata che su profilo social recante nome del consigliere interessato è apparso un post sull’argomento, ove nei commenti si conferma quanto rilevato e che vede tra i commenti interventi di account aventi medesimo nome del Sindaco pro tempore, del presidente del consiglio comunale e di assessore della giunta. In assenza di comunicazioni formali e prima che la delibera approvata realizzi i propri effetti giuridici laddove non sovvenga annullamento in autotutela valuterò di procedere secondo gli strumenti normativi previsti circa quanto verificatosi”.