Labico, parla Giovannoli a 40 anni dall’assassinio di Moro e Impastato
“Mi sento in dovere di asserire, senza il minimo dubbio, che date come questa non vadano lasciate nella sterilità della commemorazione”
"Sono passati 40 anni dal ritrovamento del corpo dell’On. Aldo Moro. Ricordo quel giorno, come tutta la mia generazione, nonostante la nostra giovane età. Così come ricordo la figura dell’Onorevole Moro, esile a uno sguardo superficiale, che diventava imponente non appena prendeva la parola. O ancora il suo sorriso, dolce e rassicurante, lo stesso sorriso che ancora oggi vediamo nelle fotografie, che sapeva lasciare il posto alla fermezza delle idee e delle posizioni politiche, sempre chiare, sempre lungimiranti, che Moro sapeva prendere in Aula e all’interno del Partito. Ciò che però davvero mi ha sempre colpito è stata la capacità di ascolto di Aldo Moro, con i suoi studenti nella facoltà di Scienze Politiche dell’Università La Sapienza e, più in generale, dell’Italia intera a cui era accompagnata la lucidità e la lungimiranza nel leggere i processi sociali che caratterizzano i più grandi Statisti. Questo non può che portarmi a riflettere sulla situazione politica attuale del Paese, su questa fase fallimentare delle forze in campo, sulla totale incapacità di formare un governo: elementi questi che non possono che andare a discapito della legittimità delle istituzioni e dei cittadini tutti.
Allora mi sento in dovere di asserire, senza il minimo dubbio, che date come questa non vadano lasciate nella sterilità della commemorazione. Siamo fortunati noi italiani ad avare un passato politico così importante. Prendiamo esempio, impariamo dal passato e riscattiamo questo nostro amato Paese. Nello stesso giorno perdeva tragicamente la vita Peppino Impastato, un giovane uomo, anche lui fermo e coraggioso, la cui memoria è stata a lungo macchiata facendo passare la sua morte per un incidente dovuto a un tentativo di attentato ad opera del ragazzo. La verità venne gridata a gran voce dagli amici di Cinisi, Peppino era stato brutalmente ucciso dalla mafia, quella mafia che aveva sempre denunciato, con parole forti e senza risparmio, dalla sua radio, quella mafia che aveva combattuto giorno dopo giorno in tutta la sua vita, a difesa della bellezza e della legalità. Oggi tutti noi sappiamo la verità su Peppino Impastato e rivendichiamo fortemente la sua lotta e la sua sete di giustizia mentre un’ombra grigia continua ad aleggiare sulla vicenda di Aldo Moro, per questo penso sia giusto chiudere questa mia riflessione con una massima dello stesso Moro: “Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante, ci aiuta ad essere coraggiosi”