Ladispoli, dipendente minaccia ripetutamente il datore di lavoro: “Mi devi dare più soldi o ti massacro”
L’ultimo episodio risale a qualche giorno fa a cui è seguita la denuncia del datore e l’arresto da parte dei carabinieri
Il quotidiano Il Messaggero ha riportato la notizia di un imprenditore edile di 56 che ha dovuto subire per quasi un anno minacce e pedinamenti da parte di un suo dipendente che pretendeva una paga più alta.
La vicenda
Il dipendente in questione, 38 anni di origine marocchina, era arrivato a pedinarlo fino sotto casa minacciandolo ripetutamente. Gli episodi sono cominciati a inizio 2022 e da allora sono continuati, non fermandosi nemmeno davanti a ripercussioni fisiche gravi. La vittima era stato trasportato in ospedale in codice rosso per le percosse subite numerose volte. L’ultimo episodio di violenza si è verificato qualche giorno fa, seguito poi dall’arresto da parte di Carabinieri, con l’accusa di atti perseguitori e lesioni.
Gli episodi
Il primo litigio, avvenuto a febbraio, era dovuto al fatto che il 38 enne pretendeva più soldi di quelli previsti per contratto. In una conversazione il marocchino avrebbe detto: “Mi devi dare più soldi o ti massacro”.
In primavera è passato anche alla violenza fisica, infatti il 38enne avrebbe aggredito verso la fine di maggio il datore con pugni e calci, nel centro di Ladispoli. I passanti, assistendo alla scena hanno immediatamente allertato i Carabinieri e i sanitari del 118. I soccorsi hanno trasportato la vittima in ospedale in codice rosso insanguinata e con il volto tumefatto. I medici gli hanno dato 30 giorni di prognosi per via delle fratture riportate su tutto il corpo.
Il suo aggressore riuscì a dileguarsi prima dell’arrivo delle forze dell’ordine, e non si è fermato qui. Qualche giorno dopo ha infatti ricominciato le minacce per una paga troppo bassa alla quale ha risposto: “Mi hai pagato troppo poco, voglio di più per quanto realizzato a febbraio, non sto scherzando, ricordalo”.
A questo punto l’imprenditore ha deciso di denunciare il dipendente e subito i militari dell’Arma sono intervenuti e lo hanno liberato dall’incubo.