Lago di Bracciano, processo per disastro ambientale: ecco il reato contestato
La fase dibattimentale avrà inizio l’8 marzo. Si contesta il reato di captazione in esubero colposo dell’acqua del lago
Come riportato dal Parco Naturale Regionale Bracciano-Montignano, i fatti risalgono al 2017, quando si arrivò a sfiorare la quota di due metri sotto lo zero idrometrico. La fase dibattimentale del processo avrà inizio l’8 marzo 2022. Ai vertici dell’ex Consiglio di Amministrazione di Acea Ato2, è contestato il reato di captazione in esubero colposo dell’acqua del Lago di Bracciano, a causa di un’alterazione dell’ecosistema dell’area naturale protetta, sottoposta a vincoli e tutele per i siti Natura 2000. Congiuntamente alle associazioni ambientaliste e al Comune di Trevignano, il giudice del Tribunale di Civitavecchia (Roma) ha ammesso l’Ente di gestione del Parco Naturale Bracciano-Martignano.
“Il lago e l’ecosistema un preziosissimo tesoro da conservare”
Nel merito della vicenda sono intervenuti Vittorio Lorenzetti e Daniele Badaloni, Presidente e Direttore del Parco Naturale Regionale Bracciano-Martignano. Queste le loro dichiarazioni: “L’ente di gestione regionale conferma anche nelle aule di tribunale la sua funzione pubblica a tutela dell’ecosistema. È fondamentale ribadire come la gestione della risorsa idrica debba sempre essere sostenibile e che il lago potrà tornare ad essere riserva strategica solo quando le condizioni dell’ecosistema lo consentiranno”.
L’Ente Parco inoltre si è opposto a qualsiasi ipotesi di ripresa dei prelievi delle acque, ancora al di sotto del livello naturale. La sosta si attesta infatti al momento a -126 cm rispetto allo zero idrometrico. “L’Ente Parco – aggiungono Lorenzetti e Badaloni – ribadisce come sia fondamentale che il livello del lago torni ad essere in linea con quello delle relative medie stagionali e che non si debba limitare l’analisi ad un singolo momento o contesto specifico. Il Lago di Bracciano e l’ecosistema di cui fa parte sono un preziosissimo tesoro da conservare: rilanciamo con rinnovata forza la proposta di una gestione quanto mai trasparente e condivisa, così come delineato nel progetto Contratto di Lago”.
L’ultimo record negativo
L’ultimo record negativo risale, come anticipato, al 2017. Esattamente il 29 luglio di quell’anno infatti il prosciugamento dell’acqua registrò una sosta di -195,3 cm. Sul sito dell’Ente Parco è infatti possibile visualizzare un servizio di monitoraggio del bacino del lago partendo dal 1921, e analizzare così le serie storiche del livello delle acque.