L’archeo-Mc Donald’s di Frattocchie: una passeggiata nel I secolo d.C.

Una strada del I secolo d.C., e due metri sopra le vostre teste, sedie, tavolini e suole di scarpe di umani del XXI secolo in un fast food

Sono solo 45 metri.
Un piccolo tratto di una strada romana di 2.000 anni fa che potete percorrere e vi sembrerà, ad ogni passo, di camminare nella storia.
E mentre starete passeggiando immersi nel I secolo d.C., due metri sopra le vostre teste vedrete sedie, tavolini e suole di scarpe di umani del XXI secolo che passeggiano come state facendo voi, ma in tutt’altro contesto.


La Roma di 2.000 anni fa e la Roma di oggi separate da un pavimento-soffitto di vetro.
Questo accade a Frattocchie, località nel Comune di Marino, proprio a lato della via Appia Nuova.

Un fast food a tetto della storia

Qui c’è un luogo unico quanto incredibile: un archeo-McDonald’s, un fast food al di sotto del quale si trovano quei 45 metri di strada romana del I secolo perfettamente conservata e corredata di tre sepolture.
Nel 1853 questa strada fu identificata come una diramazione secondaria della via Appia, in località Boville, che conduceva a Castrimenio.

Siamo all’XI miglio della grande via romana, un’opera colossale realizzata e inaugurata dal censore Appio Claudio Cieco nel 312 a.C che collegava Roma a Brindisi dopo un percorso di 538 km.
Boville era la prima località che si incontrava venendo da Roma, faceva parte delle antiche città della lega Latina e si estendeva su entrambi i lati della via Appia.

Strade, sepolture e sepolcri

La diramazione sotto il McDonald’s è larga poco più di due metri, era fiancheggiata da sepolture e sepolcri e delimitata lateralmente da strutture murarie in opera incerta costituita da un miscuglio di pietre locali, peperino e basalto legati da una malta terrosa di colore grigio.

Due canalette con sezione ad U correvano lungo i lati della strada e proprio qui sono state ritrovate le sepolture di tre giovani individui i cui scheletri risultano drammaticamente ben visibili.

La “strata”: un insieme di diversi materiali

Il termine “strada” deriva dal latino “strata” cioè un insieme di livelli, composti da diverso materiale, sovrapposti al fine di creare un piano solido per un passaggio ripetuto.
Gli “strata” erano dunque costituiti da un piano naturale o creato artificialmente su cui poggiava lo “statumen” (uno strato di acciottolato necessario a compattare il terreno e a impedire il ristagno dell’acqua).

Seguiva il “rudus” (uno strato di sabbia o sabbia mista a ghiaia alla quale a volte è aggiunta dell’argilla) e, infine, un piano di ciottoli o lastre di pietra dura.
Tutto questo, a parte gli strati inferiori, è dunque visibile in soli 45 metri.

Riavvolgere il filo del tempo in 45 metri

Bisogna camminare lentamente, osservare, lasciarsi avvolgere dalle emozioni che man mano si stratificano sulla pelle come uno degli antichi “strata” romani.
Vi imbatterete nei solchi creati dal passaggio delle bighe e dei carretti.
Chinatevi e sfiorateli con le dita.


Io l’ho fatto chiudendo gli occhi.
La suggestione mi ha portato a percepire le vibrazioni del tempo, a immaginare fino a quasi vederle, come fossero vive, figure umane in cammino ai lati della strada mentre il rumore sordo degli zoccoli di un cavallo sulle pietre lisce annuncia il passaggio di un carro traballante.
Alzatate gli occhi verso il mondo dal quale siete giunti solo alla fine della visita.

Se la visione vi crea disagio, non dovete fare altro che chiedere un passaggio a quel carretto che pare materializzarsi dietro di voi e allontanarvi senza voltarvi indietro.
Al cambio euro-sesterzi penserete all’arrivo.
Non sarà un problema per una società così proiettata nel futuro, come quella dell’antica Roma.